Il direttivo

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giovedì 26 gennaio 2012

LE DIMENSIONI POSITIVE DELLA SESSUALITÀ

“Viviamo in contesti fortemente erotizzati…”.
È iniziata con questa affermazione, riguardante l’attuale contesto culturale e sociale, l’ultimo incontro del seminario informativo del Movimento per la vita di Marsala tenuto mercoledì 25 gennaio. Relatore dell’incontro è stato il prof. Don Giovanni Russo, professore Ordinario di Bioetica e Direttore della Scuola Superiore di Specializzazione in Bioetica e Sessuologia e Componente dal 1992 del Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica dei Farmaci della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Messina.

L’eros, inteso come forza del desiderio sessuale che ci attrae verso qualcuno, segna e caratterizza ogni attività umana. Gli stessi modelli di marketing e di sensibilizzazione commerciale sono per lo più impostati con criteri di lettura erotici.
Ciò che sembra contare oggi – ha proseguito il relatore – è  sedurre, trasformando – se è necessario – anche l’anatomia naturale del corpo con rimodellamenti non indifferenti.  Si passa dal desiderio di un labbro nuovo, di seni al silicone o coltivati geneticamente, al desiderio di una nuova identità sessuale, con la ricostruzione di genitali più conformi alle proprie inclinazioni, di sostanze che stimolano la virilità.
Ciò che spesso appare nella cultura di oggi è un certo sovvertimento della verità dei linguaggi del corpo. È individuabile una specie di culto del corpo, di adorazione del corpo. Esso ha una forte componente narcisistica. Questi elementi possono trasformarsi in «idolatria» del corpo.
In questo quadro è soprattutto il corpo della donna che è oggetto di attenzione, di culto, di feticizzazione.
Nei mass media è un elemento di desiderio e di seduzione, di cui la moda e il vestito si fanno strumento. La retorica della bellezza e il culto del corpo della donna, portano immediatamente all’esaltazione del piacere sessuale.
Gli esiti della liberazione sessuale hanno portato da una parte all’esercizio della sessualità a prescindere dal legame matrimoniale e dall’altra a giustificare azioni sessuali senza alcuna regola di base; ad accettare la sessualità senza ruoli (omosessualità, terze persone…); a giustificare comportamenti di convivenza e di “nuove forme familiari”.

Seppur non mancano segnali negativi coinvolgenti in particolare donne o bambini, nel contesto attuale la sessualità umana è vista anche in maniera molto positiva. Per questo movitvo si è scelto   quale tema di questo incontro “LE DIMENSIONI POSITIVE DELLA SESSUALITÀ”.

Se da un lato assistiamo a una forte erotizzazione delle relazioni e della cultura del piacere, dall’altro lato emerge ancora – ha continuato don Giovanni – una grande luce sull’amore umano, che si realizza nella corporeità sessuata che parla della bellezza dell’Amore di Dio.

Occorre chiarire, soprattutto ai giovani – ha affermato il relatore – che la sessualità non è una dimensione tra le altre. L’uomo non ha un sesso, ma l’uomo è la sua sessualità, cioè amore.

Dobbiamo comprendere, ed aiutare a comprendere, che l'identità dell'essere umano è essenzialmente amore.
La sessualità tocca tutta la mia persona: il mio modo di essere, di camminare, il tono della voce … anche il mio rapporto con Dio.
La sessualità è dunque fonte di significati e di valori profondi. La sessualità non è una cosa “sporca”, ma ci conduce all’amore.
La sessualità ha quindi molte dimensioni;  non si può ridurre solo all’EROS: è affettività, è amicizia, è tenerezza, è fecondità, è oblatività (come dono totale di sé), è “profezia” dell’amore di Dio, delle Persone divine.
Si. La sessualità ci richiama l’Amore che si scambiano le Persone divine.
Il corpo è dunque un luogo «profetico» che rivela la «natura intima» sia dell’uomo – fatto per amare – sia di Dio, che è essenzialmente Amore.
Ed è attraverso la propria corporeità sessuata che il cristiano annuncia e testimonia Dio-Amore.

La VERITÀ della sessualità è quindi nell’insieme di tutte queste dimensioni, cioè nell’AMORE non solo nell’eros. La sessualità deve portare all’amore, altrimenti è solo banalità, “prodotto di consumo” o anche violenza.
Ma la sessualità matura – o virtuosa – è un cammino educativo, non facile da raggiungere, - ha concluso don Giovanni – ma possibile.
Un ruolo fondamentale di liberazione dell’amore, di quell’amore nella verità, che è segno “profetico” dell’Amore di Dio, lo può e deve svolgere innanzitutto la Comunità di fede, attraverso la catechesi, l'associazionismo, la liturgia, gli oratori e i centri giovanili.
Verità della sessualità a cui quest’anno anche il Movimento per la vita di Marsala, attraverso il seminario appena concluso, ha provato a dare impulso, come discorso ‘preventivo’, convinti che solo grazie ad una sessualità più matura potrebbero esserci meno abusi sessuali, meno violenze, meno gravidanze indesiderate, meno aborti, meno malattie gravi trasmesse sessualmente, meno traumi psichici e difficoltà economiche.
Problemi questi ultimi di cui il Movimento per la vita si occupa concretamente, ogni giorno, attraverso l’ascolto, l’accoglienza e l’aiuto di donne in difficoltà, per abusi, violenze o gravidanze non programmate o in gravi difficoltà finanziarie.
Vittore Saladino

venerdì 13 gennaio 2012

“Giovani e sessualità: il bisogno di incontro con il corpo, l’anima e lo spirito”

Dott.ssa Antonella Bianco

“La sessualità ha un ampio significato che non si riduce alla sola dimensione corporea dell’uomo e della donna. Ad entrambi  viene riconosciuto il diritto/dovere di mettere in pratica questo aspetto che è così intimamente legato alla natura corporea e spirituale stessa dell’essere umano”.
Ha esordito con queste parole, mercoledì 11 gennaio, la dott.ssa Antonella Bianco, assistente sociale e danzomusicoterapeuta, invitata dal Movimento per la vita di Marsala a relazionare sul delicato tema “Giovani e  sessualità:  il bisogno di incontro con il corpo, l’anima e lo spirito”.
Quello tenuto dalla dott.ssa Bianco era il penultimo incontro del seminario informativo “EDUCARE ALLA SESSUALITA’, EDUCARE ALLA VITA” che l’associazione pro-life marsalese ha organizzato a partire dal mese di novembre 2011.
Nella sua premessa la relatrice ha preso a riferimento sia il Cantico dei Cantici, considerato uno fra i più begli esempi della letteratura universale, un afflato poetico che esprime la gioia innocente dei sensi, il desiderio magnetico che attrae la fanciulla al giovane per la forma dei loro corpi, sia il mito di “Psiche e Amore”.
L’eros (termine con cui a quei tempi veniva qualificato l’amore) che erompe da questi due esempi – ha proseguito la dottoressa – è guardare l’altro nella sua bellezza e per le sue qualità, quindi bellezza esteriore ed interiore, per arricchirsi di lui e con lui. Amo una persona perché mi piace, perché vale la pena amarla,  ma poi aspetto di essere ricambiato in questi sentimenti. L’eros è il tipico amore umano, l’amore dell’uomo per la donna e viceversa. E’ quindi anche amore intimamente legato al sesso, legato alla tenerezza espressa nella corporeità.
Certo l’eros, se non è legato all’affettività e alla tenerezza – ha precisato la relatrice – può essere anche una forza negativa, carica di aggressività, di egoismo e può restare chiuso nelle pulsioni dell’istinto sacrificando così l’altro. L’eros è fragile e sublime, è la natura umana nella sua bellezza ed ambiguità, fra la vita e la morte, fra il dono e il possesso.
Dopo questa necessaria introduzione la dott.ssa Bianco si è rivolta ai tanti genitori presenti in sala e soprattutto ai numerosi giovani.
“Nonostante ormai il sesso sia diventato argomento di discussione, di approfondimento e di dibattito in vari contesti, i giovani sentono la necessità di ricevere nuove informazioni che tengano conto delle loro reali esperienze” – ha detto.
Se è vero che l’educazione ha svolto un ruolo fondamentale nell’acquisizione di modelli che hanno determinato il comportamento di decine e decine di generazioni, creando ruoli e stereotipi, bisogna anche dire – ha puntualizzato la relatrice – che l’educazione sessuale, in particolare, a volte  ha determinato comportamenti che sono derivati dalla paura, dall’ignoranza, dalla repressione, dal silenzio.
Oggi i ragazzi, durante la fase adolescenziale, vengono spesso lasciati troppo soli dai genitori, troppo presi dal loro lavoro, troppo assenti nella vita del figlio, a sua volta troppo coinvolto in una serie di attività, di per sé positive, ma che lo allontanano dalla presenza della famiglia. Al contrario, è proprio questo il momento in cui hanno bisogno di una figura di riferimento, capace di dare loro quelle basi minime sulla vita e sull’amore la cui conoscenza è fondamentale per poter affrontare le proprie esperienze con maggior sicurezza e senza quelle ansie che oggi sono tante diffuse.
Inoltre, quando ai ragazzi viene data una cosiddetta educazione sessuale, si cade nell’errore di separare il sesso dall’amore, anche attraverso un costante bombardamento di messaggi erotici in TV, cinema e giornali.
In quest’ottica il senso dell’educazione assume una dimensione diversa dalla trasmissione di modelli comportamentali e di valori, assumendo il significato di cambiamento.
Sessualità non è genitalità e non può essere ricondotta agli stereotipi di una definizione sterile di semplici proibizioni.
Una visione non chiara della sessualità può determinare un uso della medesima, superficiale, improprio, insoddisfacente, che può generare violenza sugli altri e su se stessi. I miti odierni, legati a idealizzazioni del nostro corpo, non certo supportati da brani delle Sacre Scritture, non fanno altro che diminuire la valenza della nostra sessualità e renderla oggetto di immagini fittizie, di sperequazioni commerciali, di esaltazione della semplice e riduttiva genitalità, come mezzo di onnipotenza per l’uomo e di sottomissione della donna.
Educare alla sessualità, partendo da un messaggio religioso, vuol dire imparare a capire i messaggi del nostro corpo e di quelli dell’altro, vuol dire individuare le potenzialità della nostra sessualità, ma anche i suoi confini che si fondano sul rispetto dell’Altro

La dott.ssa Bianco ha quindi portato avanti il suo intervento parlando dell’identità  dell’adolescente; del corpo in adolescenza; dell’amicizia e dell’amore nei rapporti coi pari soprattutto in adolescenza e quindi anche del ruolo dei primi amori.
Il bacio (Gustav Klimt, 1907-1908)
Amore e Psiche (Antonio Canova, 1783-1787)
Si è avviata verso la conclusione dell’incontro parlando anche della sessualità nell’arte e presentando e spiegando due vere ‘chicche’: “Amore e Psiche”, opera realizzata da Antonio Canova tra il 1787 e il 1783 ed ora conservata al Louvre e “Il bacio”, dipinto ad olio su tela di cm 180 x 180 realizzato nel 1907-08 da Gustav Klimt, custodito nel Museo del Belvedere di Vienna.
In entrambe le opere, la sessualità, lo spirito e l’anima sono talmente fusi da generare effetti profondi di realizzazione e di elevazione.
“Nell’espressione della sessualità – ha concluso la dott.ssa Bianco – l’uomo non può  cercare solo la soddisfazione fisica, ma una risposta alle necessità dell'anima di un mondo armonioso e una vita creativa e motivata dall'amore”.

Ciliegina sulla torta, la dott.ssa Bianco ha regalato ai partecipanti la visione di un delizioso video, “Amore e adolescenza” (coreografia Benilde Marini) – sintesi espressa in una sublime arte quale è la danza – di quanto ella aveva comunicato durante l’incontro.
Tutti molto entusiasti i circa 80 presenti all’incontro che durante il breve dibattito che ha seguito il convegno hanno auspicato una sempre maggiore diffusione di questi tipi di incontri soprattutto in ambito scolastico.
Va riconosciuto un grande merito intanto ai vari relatori che si sono succeduti durante questo importante seminario, per aver portato nella nostra città momenti di riflessione e condivisione su temi così fondamentali ma allo stesso tempo così tanto bistrattati da un po’ tutte le parti.
Ci si prepara ora all’ultimo incontro del seminario che sarà tenuto dal prof. Giovanni Russo, Direttore della Scuola Superiore di Bioetica e Sessuologia di Messina, che relazionerà su “LE DIMENSIONI POSITIVE DELLA SESSUALITA’ NELLA VITA DI COPPIA E NELL’EDUCAZIONE DEI FIGLI”. L’incontro è in programma per mercoledì 25 gennaio alle ore 18.
Per poter consentire una maggiore partecipazione e per cercare di coinvolgere tante coppie e tanti genitori, l’incontro si svolgerà  presso l’Aula Magna della Scuola Elementare “Asta” gentilmente offerta dalla Prof. Eliseo, preside dell’Istituto che da ormai un anno è divenuto socio dell’Associazione Movimento per la Vita di Marsala.

COME COLLABORARE CON LE ATTIVITA' ASSISTENZIALI DEL MOVIMENTO PER LA VITA DI MARSALA?


- offrendo latte, omogeneizzati e aiuti materiali per la prima infanzia in buono stato (abbigliamento bambini 0-3 anni, carrozzine, passeggini);

- aderendo al "Progetto Gemma";

- offrendo come volontario la propria disponibilità e le proprie risorse personali;

- offrendo sostegno e amicizia ad una mamma e al suo bambino;

- ASSOCIANDOTI


PER SAPERE COME FARE TELEFONA AL 335.58.11.924

PRIMO CONCORSO SCOLASTICO "STEFANIA RALLO"


Il Movimento per la Vita di Marsala ha indetto un concorso per tutti gli alunni delle classi 3a, 4a e 5a elementare delle scuole marsalesi. Il concorso è dedicato a Stefania Rallo, giovane marsalese deceduta nel 2009.
Per poter partecipare è consentita l’esposizione del pensiero relativo al tema “LE STAGIONI DELLA VITA” oltreché nella forma letteraria della ricerca oppure della riflessione personale o della poesia, anche nella forma grafica e figurativa preferita (disegno o pittura di dimensioni massime di cm 35x70).
Indicare sui lavori NOME, COGNOME, ISTITUTO, CLASSE, NUMERO TELEFONO CASA
Tutti i lavori devono pervenire entro il 31 gennaio 2012
(Per la consegna dei lavori o per informazioni telefonare al 335.5811924)

1° premio: Una PSP (Play Station Portatile)
2° premio buono spesa di € 40,00 presso CARTOMANIA (C.so Gramsci)
3° premio buono spesa di € 25,00 presso TOYLANDIA (P.zza del Popolo)
4° premio buono spesa di € 25,00 presso TOYLANDIA (P.zza del Popolo)


LE PREMIAZIONI AVVERRANNO DOMENICA 5 FEBBRAIO ORE 16.30 PRESSO SCUOLA ELEMENTARE “ASTA”, IN VIA G. FALCONE, A MARSALA in occasione dei festeggiamenti per la celebrazione della 34a GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA