Il direttivo

Il direttivo

venerdì 27 giugno 2014

Convegno "I diritti delle donne"


“Essere donna, in qualsiasi luogo, è ancora oggi molto difficile nonostante la nostra è un’epoca in cui la consapevolezza dei diritti sulle donne ha raggiunto i livelli più alti”.
Il tema dei “diritti delle donne” è stato al centro del Convegno svoltosi giovedì 26 giugno, presso l’Auditorium della Parrocchia Madonna della Sapienza di Sappusi, il Convegno “I diritti delle donne”.
L’incontro è stato organizzato dall’Unione Giuristi Cattolici Italiani e dalla Parrocchia Madonna della Sapienza, per contribuire ad una maggiore consapevolezza di tali diritti e per fornire informazioni di base su di essi e sui modi per esercitarli nella pratica, giacché ogni donna, per esigere i propri diritti, li deve "anche" conoscere.
Hanno patrocinato l’iniziativa il Centro Diurno Sacro Cuore di Sappusi, il Movimento per la Vita, l’Associazione Nazionale San Paolo Italia e l’associazione Cultura e Vita.
Numerosi i partecipanti molti dei quali erano volontari e utenti delle associazioni che hanno patrocinato l’evento.
“Malgrado l’ottimo lavoro svolto, la realtà quotidiana è ancora tragicamente oscurata dalle più vergognose violazioni dei diritti più essenziali o perfino vitali di tantissime donne. E mente in alcuni paesi avvengono in maniera pesantemente eclatante, nei paesi occidentali, tali violazioni, a fronte di una assoluta parità prevista dalla legge, si verificano ugualmente anche se in maniera molto più sotterranee e quindi subdule”.
Queste le riflessioni fatte dall’avv. Nino Alabiso presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani sezione di Marsala, dei magistrati Annalisa Amato e Caterina Greco, del capitano dei Carabinieri Danilo D’Angelo e dell’avv. Antonella Tosto, intervenuti al dibattito.
Una di queste – hanno affermato i relatori - è la discriminazione nel mondo del lavoro e nell’attività politica, discriminazione ben nota e denunziata dalle cifre, ossia dalla scarsa percentuale di donne che raggiungono i vertici aziendali o che ricoprono incarichi politici.
L’altra, ben più grave, riguarda la violenza sulle donne, violenza il più delle volte domestica, e per questo nella maggior parte dei casi invisibile, perché non denunziata.
Ma esistono tantissime forme di violazione dei diritti delle donne. Il problema, malgrado non manchi la consapevolezza dell’importanza e della gravità della condizione femminile, e malgrado i notevoli sforzi che si stanno compiendo da parte dei più importanti organismi mondiali, rimane ancora lontano da una soluzione soddisfacente ed adeguata ai tempi. In conclusione: “Tanto c’è ancora da fare e bisogna fare, non soltanto nelle leggi, quanto e soprattutto nella cultura e quindi nel modo di agire quotidiano”. Da qui la motivazione che ha spinto gli organizzatori a promuovere l’evento.
I vari relatori hanno anche parlato del beneficio del ‘patrocinio’ e dei requisiti per potervi accedere, affinché ogni donna – anche chi non ha un reddito – possa vedere tutelati i propri diritti.

L’avv. Nino Alabiso, ha inoltre annunciato che presto l’U.G.C.I. promuoverà un servizio di consulenza legale gratuito per tutte le persone in difficoltà, anche extracomunitari.

mercoledì 4 giugno 2014

SALSICCIATA DELLA SOLIDARIETA'


Davvero una splendida giornata quella trascorsa il 2 giugno presso lo Spagnola Club.
La seconda edizione della “SALSICCIATA DELLA SOLIDARIETA’” è stata all’insegna del buon cibo, dell’allegria, dell’amicizia e della solidarietà.
Sono state circa 200 persone che hanno accolto l’invito del Movimento per la vita ONLUS Marsala contribuendo in questo modo a raccogliere una cifra sufficiente per consentire - per qualche altra settimana - ai volontari di poter distribuire alle mamme che con i loro figli si rivolgono all’associazione pro-life, latte, pannolini, omogeneizzati, pastina, biscotti e quanto altro può servire per le necessità quotidiane dei piccoli.

All’evento ha voluto essere presente, pur se per poco tempo, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Marsala, la prof.ssa Antonella Genna, a testimonianza del buon lavoro fatto dal Movimento per la vita e dei medesimi intenti che l’amministrazione e l’associazione condividono.

Smettere di fumare? Le buone intenzioni non bastano!



“Il fumo di tabacco è un aerosol micidiale di sostanze nocive. Sono infatti oltre 4000 le sostanze nocive che il fumo di tabacco contiene e sono in parte cancerogene ed in parte irritanti. Queste sostanze alterano la mucosa bronchiale dando una maggiore produzione di catarro ed in genere infiammazione della mucosa bronchiale.
Ed infine, le sigarette, contengono la nicotina, sostanza che fra tutte è forse la meno dannosa ma sicuramente è quella che dà dipendenza”.
Ha esordito con questa affermazione la dott.ssa Elda Domina, Psicopedagogista, Counselor Gestaltica Integrata, Specializzata nel Counseling corporeo, operatore di Tabagismo.
La d.ssa Domina è stata invitata a Marsala dal Movimento per la vita ONLUS Marsala per relazionare sui danni alla salute che il fumo di sigaretta - uno dei peggiori fattori di rischio per la salute (circa 70.000 morti l’anno) – può provocare.
In Italia – ha proseguito la specialista - circa un 40% dei fumatori attivi vorrebbe smettere di fumare ma non ci riesce, proprio a causa della forte dipendenza prodotta dall’utilizzo del fumo di tabacco.
Solo il 5-6% di coloro che hanno smesso di fumare senza alcun aiuto riesce ad essere astinente ad un anno.
La carenza della nicotina porta infatti ad una vera e propria sindrome di astinenenza caratterizzata da insonnia, desiderio irresistibile di accendere una sigaretta, frustrazione, rabbia, depressione, deficit di concentrazione, difficoltà a svolgere le attività quotidiane, etc, etc…
Il fumo di sigaretta – ha concluso il suo intervento la d.ssa Domina - non è un vizio, non è un'abitudine, ma una vera e propria tossicodipendenza. Il tabagismo è una malattia (lo afferma anche l'OMS nella decima revisione della classificazione internazionale delle malattie: ICD X -International Classification Disease: include la dipendenza da tabacco nella lista dei disturbi legati all'uso di sostanze farmacologiche) e come tale deve essere trattata.
La dottoressa, proveniente da Palermo, ha presentato la possibilità di avviare a Marsala corsi di terapia comportamentale di gruppo per la disassuefazione dal fumo di sigaretta. Essi rappresentano – ha affermato Elda Domina - uno strumento di lavoro  con maggiore possibilità di successo.

E' possibile iscriversi per il prossimo corso telefonando al numero 328-3472708 e chiedere della Dr.ssa Elda Domina.


mercoledì 14 maggio 2014

Chiuso con il tema dell'"ecologia umana" il Seminario di Bioetica

La ricerca di una migliore qualità della vita oggi richiede di tornare a rispolverare soprattutto l’educazione alla coscienza, dandole il giusto senso e valore.

Si è concluso, mercoledì 7 maggio, con la relazione del prof. Nino Sammartano e con la consegna degli attestati di partecipazione, il Seminario di Bioetica organizzato dal Movimento per la vita ONLUS Marsala.

L’intervento del prof prof. Sammartano, giunto a termine del Seminario “Quale qualità della vita; giovani e prevenzione”, è stato utile ai partecipanti per comprendere bene il concetto di “ecologia umana”.

Nei 4 precedenti incontri si era discusso di ciò che interferiva con una buona qualità della vita: partendo dalla nascita si è proseguito nella difesa della fertilità, quindi successivamente si è discusso dell’importanza di uno stile alimentare sano e dell’attività fisica, per finire con le dipendenze ed in particolare quella da bevande alcoliche.

Nell’ultimo incontro il prof. Sammartano ha invece indicato alcune forme di inquinamento umano, quale substrato, ovvero causa, dei molti malesseri della società moderna.

Il termine “ecologia umana” – ha spiegato Sammartano – fu utilizzato per la prima volta da San Giovanni Paolo II nell’enciclicaCentesimus annus (n. 38) a proposito dell’importanza che l’uomo deve dare al rispetto della struttura naturale e morale di cui è stato dotato.

Il termine fu ripreso in seguito da Benedetto XVI in Caritas in Veritate (n. 51) allorché invitava i lettori a non fare alcuna distinzione fra ecologia ambientale ed ecologia umana. Il Papa emerito sostiene che i doveri che abbiamo verso l’ambiente si collegano con i doveri che abbiamo verso la persona considerata in se stessa in relazione con gli altri. Non si possono esigere gli uni e conculcare gli altri. Il libro della natura è uno e indivisibile – continua Ratzinger – sul versante dell’ambiente come sul versante della vita, della sessualità, del matrimonio, della famiglia, delle relazioni sociali, in una parola dello sviluppo umano integrale.

Nella mentalità odierna perdura la separazione tra le dimensioni costitutive della persona, in special modo la razionalità e l’affettivià, la corporeità e la spiritualità – ha continuato Sammartano, citando il documento della CEI, Educare alla vita buona del Vangelo (n.13).

Ciò causa il dominio dall’impulso momentaneo, ovvero, un irrefrenabile voglia di dare peso – spesso in modo eccessivo – alla dimensione emozionale che viene sempre più amplificata dai processi della comunicazione.

A pensarla in questo modo non sono solo i cattolici, ma è un tema a cui molti si stanno interessando: sociologi, studiosi, filosofi, anche atei.

Sono le emozioni che ci fanno stare al passo con la rapidità, l’accelerazione e la facilità di movimento che contraddistingue ormai la nostra società. Per spostarci meglio possiamo portare con noi solo poche cose.

I modelli che abbiamo intorno ci spingono a “consumare” emozioni senza saperle riconoscere né tanto meno gestirle o armonizzarle. Vige oggi l’analfabetismo emotivo. Ciò è rischioso perché crea disordine e malessere. Va prendendo piede un modello di uomo di superficie: è questo il pensiero di Vittorio Andreoli. Questa è una tendenza – spiega Andreoli nel suo libro L’uomo di superficie - in cui guardiamo solo all’esteriorità e crediamo reale solo ciò che è in superficie.

Viviamo ormai in una società liquida – ha rivelato Sammartano, citando Zygmunt Bauman – in cui non si fa più riferimento alla struttura, alla profondità, al vero valore delle cose e delle persone ma si guarda all’apparenza e ciò rende inconsistenti le nostre relazioni, appunto liquide.

Il guaio è che tutto ciò provoca in noi esultanza ed euforia, anziché preoccupazione.

Di tutto facciamo un uso euforico eccessivo ed esagerato e non strumentale.

Vivere in questo modo diventa per noi, spesso, l’unica ragione di vita. Non possiamo farne a meno. Ne siamo dipendenti.

I rischi a cui andiamo incontro – ha dichiarato Sammartano – sono soprattutto due: la de-realizzazione e la de-socializzazione: meno relazione con gli amici, meno condivisione della propria vita con altri, declino del coinvolgimento sociale, perché è vero che con internet posso farmi amici in America o in Australia, ma che grado di profondità hanno queste amicizie?

Siamo sempre più incapaci di affrontare la realtà. C’è in atto un processo di declinazione dalla realtà. Fuggiamo dalla realtà per rifuggiarci nel virtuale, nel vuoto, nel nulla.

Ma c’è ancora di più. Non sappiamo vivere il tempo. Lo viviamo malissimo. Viviamo solo l’oggi; l’istante. Siamo sradicati dal prima e non proiettati verso il dopo. Se chiedete ai giovani quali sono i loro sogni molti vi risponderanno: vivere il prossimo fine settimana!

Il rischio che si corre è davvero enorme – ha spiegato il prof. Sammartano. Con questa attitudine a vivere l’oggi si scombinano alcuni processi naturali. L’esperienza umana è caratterizzata da 3 tempi ben definiti: il pre-contatto (il desiderio prolungato di ottenere qualcosa), il contatto (quando il desiderio si prolunga e ci attiviamo per realizzarlo), il post-contatto (dopo avere realizzato il desiderio esso si prolunga nel tempo). L’esperienza umana ha bisogno di questi 3 tempi per crescere e per formare uomini e donne formate, consapevoli e felici.

Si pensi a quali conseguenze negative possono portare il consumismo o per esempio i rapporti sessuali in età adolescenziale allorché si salta la fase dell’attesa.

Facendo così la nostra esperienza umana si impoverisce.

Il riflesso di ciò è il “tutto e subito” per ricercare nuove vie per una felicità che probabilmente mai troveremo, così facendo.

Quanto sin qui illustrato – ha spiegato Sammartano – può essere definito come inquinamento umano, cioè non tenere in giusta considerazione, snaturare, addirittura abusare della nostra dignità umana, della nostra struttura naturale e morale di cui ogni persona è stata dotata.

Come conseguire, come mettere in pratica allora una autentica ecologia umana?

Benchè sia un ambito in piena riflessione, a cui molti studiosi si stanno dedicando, il prof. Sammartano ha voluto fornire alcune indicazioni utili.

Occorre innanzitutto ritrovare il senso di un’educazione (di un’autoeducazione ed educazione degli altri) che guardi all’uomo come persona, come un essere dotato di tante dimensioni (fisica, spirituale, morale, pscichica, relazionale, emozionale, ecc, ecc). No all’uomo produttore; no all’uomo consumatore.

Bisogna, inoltre, riscoprire il coraggio di educare – ha proseguito Sammartano –, soprattutto educare alla virtù, un termine che sta scomparendo dal nostro linguaggio, anzì, viene usato per denigrare o prendere in giro, non tenendo in considerazione, invece, che è la caratteristica fondamentale dell’essere umano, la qualità umana per eccellenza, anzi, l’essenza dell’essere umano.

L’orizzonte della virtù non è moralista ma umanista. Se vogliamo il bene dell’uomo dobbiamo desiderare ciò che più lo eleva, ciò che gli permette di dare il meglio di sé.

Il culmine della realizzazione umana, è in definitiva – ha detto Sammartano – vivere virtuosamente.

Ed è la coscienza ciò che ci aiuta a vivere virtuosamente. Non la coscienza intesa come spontaneità, istinto, libertà di fare ciò che si vuole, ma come una legge, che l’uomo – disposto ad ascoltarla – scopre dentro di sé; una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce – che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre –, chiaramente dice alle orecchie e al cuore: fai questo, fuggi quest’altro. Questa coscienza è la stessa in ogni essere umano.

L’incontro con il prof. Nino Sammartano è stato un epilogo davvero interessante del Seminario di Bioetica organizzato dal Movimento per la vita ONLUS Marsala. Un corso di formazione che ha messo in luce sicuramente i tanti fattori di pericolo per la salute e per la vita umana ed ha suggerito strumenti per migliorarsi, ma che alla fine ha saputo soprattutto individuare la causa di molti problemi: l’inquinamento umano; ed ha indicato con fermezza che la ricerca di una migliore qualità della vita oggi richiede di tornare a rispolverare soprattutto l’educazione alla coscienza, dandole il giusto senso e valore.


Vittore Saladino

giovedì 8 maggio 2014

Incontri di Sensibilizzazione alcologica a Marsala: "Prima dei 18 anni l'’alcol non dovrebbe essere assunto"

Aprile, mese della prevenzione alcologica: gli eventi a Marsala



Si è conclusa, venerdi 25 aprile, con un intenso e allo stesso modo piacevole Interclub (Incontro di confronto e dialogo tra i CAT, Club Alcologici territoriali e la comunità locale), a cui hanno partecipato molte famiglie dei CAT e diversi servitori insegnanti dei clubs di tutta la Sicilia, la ‘tre giorni’ organizzata a Marsala in occasione del mese della prevenzione algologica. L'evento è stato realizzato grazie al sostegno del Movimento per la vita, della Fondazione S.Vito, della SIGEL e della ZICAFFE'.Per l’occasione è stato invitato a partecipare il presidente dell’ARCAT Sicilia (Associazione regionale dei club algologici territoriali), il dott. Nunzio Lanza, proveniente da Bronte (CT) e il presidente nazionale dell’AICAT (Associazione italiana Club Algologici territoriali), dott. Aniello Baselice, proveniente da Salerno.
Quest’ultimo, mercoledì 23 aprile, aveva tenuto, insieme alla dott.ssa Antonella Bianco del Sert.T di Marsala, un incontro sul tema “UNA VITA DA SBALLO: GIOVANI E DIPENDENZE” presso il Salone dell’Opera/Santuario Madonna di Fatima di Birgi.
Il dott. Baselice si è soffermato in quell’occasione a parlare soprattutto dell’importanza dell’informazione da fornire sin da giovanissimi sui danni causati dall’assunzione di alcol anche a partire da piccole dosi. Infatti soprattutto i giovani non dovrebbero fare uso di bevande alcoliche perché sono più vulnerabili ai danni dell'alcol.
Sotto i 16 anni, gli enzimi in grado di metabolizzare l’alcol sono completamente assenti; tali enzimi arrivano a maturazione non prima dei 21 anni d’età. Ciò vuol dire che prima dei 16 anni l’alcol non dovrebbe essere assunto nemmeno in quantità moderate, in quanto l’organismo non è ancora in grado di metabolizzarlo. Tra i 16 e i 21 anni, invece, la metabolizzazione è più difficoltosa e più lenta, quindi la dipendenza arriva prima, perché i danni dell'alcol al fegato e al cervello sono indotti da dosi più basse.
Per quanto riguarda i danni al Cervello, ha dichiarato il dott. Baselice, bisogna sapere che esso completa la sua maturazione tra i 20 e i 21 anni con importanti varianti individuali, per cui occorre preservarlo dall’azione tossica dell’alcol.
Come è comprensibile, prima di questa età, quindi, le cellule cerebrali sono particolarmente sensibili e la loro fisiologia e naturale maturazione può venire facilmente alterata dalle droghe e dall’alcol.
L’informazione da sola però non basta ha dichiarato Nello Baselice; ad essa va necessariamente accompagnato un cambiamento della cultura e degli stili di vita di ogni famiglia. Non si può, in sintesi, chiedere ai figli di non bere durante le loro feste e scampagnate, quando i genitori ne fanno uso regolare durante ogni ricorrenza e non hanno definito il loro rapporto col bere alcolici.
Il presidente Baselice ha inoltre illustrato ai presenti, come, nel passaggio dall'alcol alla sobrietà, i Club algologici territoriali (2050 in tutta Italia), sono sempre più un fondamentale nodo nella rete del benessere e in 35 anni di attività hanno aiutato centinaia di migliaia di persone e famiglie ad uscire fuori dalla dipendenza dell’alcol e a diventare persone più mature e responsabili.
Di lavoro di rete si è parlato anche giovedì 24 aprile durante una tavola rotonda, diretta da Vittore Saladino, alla quale sono state invitate a partecipare esponenti delle istituzioni locali, (ASP, Comune, Prefettura, Forze dell'ordine, Diocesi, Ospedale, medici...), dell'associazionismo e della comunità locale.
A questo primo approccio, cui intendimento era di favorire le sinergie fra i vari enti e sviluppare una rete attiva e fattiva di sostegno alle famiglie con problemi alcol correlati, hanno partecipato il dott. Baselice (Presidente AICAT), il presidente del Club Alcologico Territoriale di Marsala “VIVERE LA VITA”, Salvo Piccione, l’Assessore alle politiche Sociali del Comune di Marsala, prof.ssa Antonella Genna, la dott.ssa Laura Gandolfo della Prefettura, la dott.ssa Luciana Fici del Ser.T di Marsala, la d.ssa Avvocato del serivizio pubblico di psicologia di Mazara del Vallo, il Maresciallo Barbera della Stazione dei Carabinieri di Marsala, la dott.ssa Marcella Agosta della Comunità “IL FARO”, e la d.ssa Federica Fugallo della Comunità “SAMAN”.
I lavori della tavola rotonda sono stati assai proficui e i partecipanti, entusiasti dell’interessante evento, hanno dato mandato a Vittore Saladino di promuovere, quanto prima, altri tavoli tematici per poter già passare a programmare momenti prevalentemente di lavoro e non solo di discussione.
A termine della sua visita in Sicilia, il dott. Baselice ha lanciato una grandissima sfida: organizzare in Sicilia e possibilmente a Marsala, il XXIV Congresso Nazionale AICAT, nel 2015. Un'occasione imperdibile per la Sicilia e per Marsala, per approfondire una serie di tematiche per la propria crescita personale e professionale ed organizzare un evento dove è tecnicamente possibile affrontare tutti i complessi temi dell'alcologia e che richiamerà in Sicilia per questo importante evento oltre 600 partecipanti da tutta Italia e l’attenzione delle principali testate giornalistiche.
Le famiglie dei 2 Club marsalesi, insieme ai loro Presidenti Andrea Scimemi e Salvatore Piccione e a Vittore Saladino, hanno accettato la sfida. Il direttivo nazionale e quello regionale decideranno sulle modalità di poterlo organizzare a Marsala.
Ci sarà molto da lavorare! Ma siamo fiduciosi - ha dichiarato Vittore Saladino - che le amministrazioni comunali di Marsala e Petrosino, insieme alle aziende marsalesi ci sosterranno in questo entusiasmante impegno che servirà, inoltre, a far conoscere ai numerosi partecipanti provenienti da tutta Italia, il nostro territorio e i nostri prodotti.

giovedì 27 marzo 2014

ALIMENTAZIONE SANA E ATTIVITA' FISICA PER UNA MIGLIORE QUALITA' DELLA VITA



Concluso il 3° incontro del Seminario di Bioetica organizzato dal Movimento per la vita MARSALA


Da sx: Dott. Dario Craparotta, Giusy Barraco, Vittore Saladino
Sebbene lo specifico del Movimento per la vita ONLUS Marsala è la difesa della vita umana nascente, tra le sue finalità assume particolare rilievo quella educativa per la formazione di una mentalità rispettosa della dignità della vita umana in ogni sua fase.

Prendersi cura della vita in tutto l’arco della sua vita è, insomma, la mission della nostra associazione.

Subito dopo il diritto inalienabile e fondamentale alla vita, consideriamo, la salute, come un diritto che si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone.

Per millenni la malattia è stata considerata un fenomeno magico-religioso.

Negli ultimi anni l’attenzione è maggiormente rivolta al raggiungimento di due obiettivi strategici: promozione e prevenzione della salute,

Nel tempo, sul concetto di salute e sulla sua definizione, si è sviluppato un dibattito internazionale e sono state formulate alcune proposte di definizione alternativa. Fino ad ora però hanno avuto poco successo e quindi la definizione dell'OMS rimane ancora un punto di partenza e di riferimento.

La salute, è infatti definita nella Costituzione dell'OMS, come "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia",

I fattori che sono tenuti maggiormente sotto controllo per rilevare lo stato di salute di una persona sono: l’alimentazione, l’attività fisica, l’alcol e il fumo, argomenti fissati dall’associazione pro-life lilybetana per il seminario di Bioetica che ha raggiunto ieri, mercoledi 26 marzo, il giro di boa.

Si è infatti svolto presso i Salesiani a Marsala il terzo dei cinque incontri programmati, cui tema era, appunto, stili alimentari e prevenzione nei giovani e l’educazione dei giovani allo sport.

Dott. Dario Craparotta, nutrizionista
A relazionare sul primo interessante argomento è stato chiamato il dott. Dario Craparotta, nutrizionista. Durante la sua interessante esposizione egli ha riferito, innanzitutto, che l’alimentazione dev'essere sana ed equilibrata. Deve contenere tutte le sostanze nutritive necessarie al nostro organismo per svolgere le sue funzioni, ovvero proteine, carboidrati, grassi, vitamine, acqua, fibre , e sali minerali. In particolare, dovrebbero essere assunte almeno cinque porzioni tra frutta e verdura al giorno.

Ha inoltre parlato dei disturbi legati all’alimentazione: obesità e sovrappeso.

Infine ha illustrato due gravi patologie che colpiscono soprattutto i giovani: anoressia e bulimia.

L’Anoressia nervosa è caratterizzata dal rifiuto del cibo che nasce dal terrore di ingrassare. Oltre al digiuno, l’anoressico spesso si autoprovoca il vomito anche dopo aver ingerito minime quantità di cibo.
Questo soggetto si sottopone a diete ferree e spesso pratica l’esercizio fisico in maniera eccessiva. In molti casi usa anche regolarmente lassativi.
L’anoressico si pesa in continuazione e rifiuta di riconoscere che il suo aspetto, caratterizzato da una magrezza eccessiva, non è certo gradevole.
Con l’anoressia sorge quasi sempre l’amenorrea (cessazione del ciclo mestruale), inoltre l’anoressico spesso presenta stipsi (defeca sempre più raramente), secchezza della pelle e senso di freddo.
La pratica del vomito indotto provoca danni allo stomaco ed ai denti.
Nel 10% dei casi si giunge fino alla morte.

La Bulimia, invece, è un problema dell’alimentazione per cui una persona ingurgita una quantità di cibo esorbitante, perde completamente il controllo sull’atto del mangiare e continua ad ingerire cibo finchè non si sente male.
Dopo l’ “abbuffata”, il bulimico si autoprovoca il vomito per tranquillizzare la propria coscienza.
Le crisi bulimiche avvengono in solitudine e di nascosto, in quanto il soggetto bulimico si vergogna delle sue abitudini alimentari patologiche.
Spesso, come l’Anoressico, anche il Bulimico ricorre a lassativi e diuretici.

Il dott. Craparotta ha spiegato i sintomi da cui potersi accorgere tempestivamente dell’insorgere dell’Anoressia e della Bulimia - nozioni importanti soprattutto per i genitori - e le modalità di intervento e di guarigione.

L’altro argomento in programma era l’educazione allo sport nei giovani.

A trattare questo importante tema è stata Giusy Barraco, campionessa italiana di nuoto paraolimpico.

Giusy Barraco, campionessa italiana nuoto paraolimpico
La giovane marsalese - insieme al Dott. Craparotta -, ha affermato che l’attività fisica influisce positivamente su vari aspetti del nostro organismo, apportando benefici a livello cardiovascolare, infatti migliora la funzionalità cardiaca, previene malattie cardiovascolari, quali ipertensione arteriosa e ictus; a livello muscolo-scheletrico incrementa la forza, la flessibilità, l'equilibrio e la coordinazione; a livello del metabolismo corporeo contribuisce a prevenire patologie quali diabete mellito e sindrome metabolica.

Il suo intervento però si è soffermato sui numerosi benefici derivanti dallo sport anche dal punto di vista psicologico, riducendo lo stress e le tensioni nervose e facendo trovare autostima.

A partire dalla sua esperienza personale, ha infatti raccontato ai presenti, la sua storia: la storia di una ragazza disabile, affetta, a partire dai 13 anni di età, da una sindrome neurologica ereditaria a carico del sistema nervoso periferico nota come “malattia di Charcot-Marie-Tooth o CMT”, sottotipo della distrofia muscolare.

“Charcot Marie tooth - ha raccontato Giusy - ha cambiato la mia vita conducendomi nel buio dove non esiste più la melodia della vita, dove non si incontra nessuno, dove il paesaggio è qualcosa che fa solo nascere la tristezza la disperazione, la desolazione e il cuore dell’anima perde la luce, e dove la speranza è qualcosa che sembra essere morta. Tutto questo perché le ho permesso di invadere la mia vita e ho creduto che per me davvero non c’era speranza.
L’attività fisica, lo sport ed in particolare il nuoto hanno infuso in me forza, fiducia e coraggio.
Sono questi i requisiti essenziali che devo avere per affrontare le gare di ogni giorno, quelle che le mie condizioni fisiche mi impongono.
Dopo anni bui, in cui sono stata costretta a lasciare il lavoro per mobbing, perdendo anche fiducia in me stessa faticando terribilmente a ridare un senso alla mia vita, ho scoperto il nuoto e ho iniziato ad allenarmi.
L’acqua è l’unico posto dove mi possa sentire libera di muovermi come tutti gli altri, in una dimensione speciale, non più “diversamente” ma totalmente abile… così grazie a questo sport, ho ritrovato la voglia di vivere e di andare avanti, di accettare le sfide e di credere in me stessa”


Commovente, ma allo stesso tempo entusiasmante, la testimonianza di Giusy che finora, come ci ha raccontato, ha potuto partecipare a diverse gare grazie al sostegno economico di amici, società, enti ed organizzazioni. Tutte queste persone hanno contribuito a realizzare il suo sogno sportivo, nonché sua ragione di vita, permettendole di vincere alcune medaglie, ma soprattutto una: la medaglia d’oro nel dorso paraolimpico il 12 luglio 2013, stabilendo il record nazionale nella sua categoria.
Il 22 febbraio 2014 ha raggiunto un altro traguardo importante, salire al podio piu’ alto conquistando la medaglia d’oro ai Campionati Italiani di nuoto paraolimpico.

“Lo sport come ancora di salvezza. Lo sport come motore essenziale della propria esistenza”.
Questo il messaggio che Giusy ha rivolto ai partecipanti al seminario e che continua a lanciare a quanti incontra giornalmente.

“Con il cuore carico di emozioni – ha terminato Giusy - continuo a credere che tutti i sogni si possono realizzare, basta crederci con determinazione e non arrendersi di fronte agli ostacoli!”.

Alcuni partecipanti al seminario

Il prossimo incontro si terrà il 23 APRILE 2014 presso l'Opera Santuario Madonna di Fatima a Birgi e il tema sarà l'alcol che è una sostanza tossica, responsabile di danni a carico del fegato, dello stomaco, del sistema nervoso, disturbi di tipo psicologico e problemi sociali e relazione e indicheremo possibili vie d'uscita dalla dipendenza.

venerdì 14 marzo 2014

DIFENDERE IL BENE “FERTILITÀ”

Il Metodo Billings, questo sconosciuto!

Antonino Monteleone e Loredana Giacalone
Nonostante enormi passi avanti si sono già fatti per la difesa della donna, purtroppo, ancora oggi, risulta quanto mai necessario trovare nuove e coraggiose vie per difenderNe la dignità e la promozione della sua femminilità.

In una società schizofrenica che lotta, si agita, spende mari di parole e fiumi di inchiostro per difendere la qualsivoglia stranezza, sembra ci siamo dimenticati di difendere ciò che di più prezioso l’essere umano possa avere: la fertilità.

Ai nostri giovani si dice di tutto ma non gli si spiega la verità su come preservare la propria salute dal punto di vista ginecologico in modo da assumersi personalmente la responsabilità della propria fertilità, per esempio.

Si offrono pacchetti già pre-confezionati per ‘risolvere’ gli incidenti di percorso (aborto per gravidanze indesiderate; fecondazione in vitro per gravidanze che tardano ad arrivare…), senza fornire alcuna verità sui seri danni - di carattere fisico, psichico e spirituale - che da essi ne possono derivare (cfr. http://mpv-marsala.blogspot.it/2013/02/le-conseguenze-dellaborto.html e http://www.uccronline.it/2011/09/08/documentario-mostra-i-rischi-della-fecondazione-assistita-sulla-donna/).

Far comprendere, invece, alla donna il proprio ciclo, dà ad essa, non solo una più profonda percezione della propria femminilità e della propria dignità come donna, ma allo stesso tempo, ella si accorgerà tempestivamente di eventuali anomalie.

Strumento importantissimo per consentire tale conoscenza è sicuramente IL METODO DELL'OVULAZIONE BILLINGS per la regolazione naturale della fertilità (M.O.B.).

Il M.O.B. è stato l’argomento trattato dai coniugi Monteleone/Giacalone durante lo scorso incontro del Seminario di Bioetica organizzato dal Movimento per la Vita Onlus Marsala mercoledì 12 marzo presso i locali della parrocchia Maria SS. Madre della Chiesa in contrada Ciancio a Marsala.

Le donne - ha riferito Loredana Giacalone, insegnante del M.O.B. - imparano a riconoscere nel proprio ciclo mestruale, attraverso l’osservazione e la registrazione, la fase fertile in cui può verificarsi il concepimento divenendo in questo modo consapevoli quando un rapporto sessuale può condurre alla gravidanza e quando invece non può portare ad essa.

Il M.O.B. arricchisce la donna di una conoscenza che la valorizza agli occhi del marito e accresce in lei la stima di sé, allorché assume la responsabilità della propria fertilità.


La sua efficacia per ottenere o distanziare la gravidanza è stata provata da numerosi studi condotti in diversi Paesi del mondo. È un metodo realmente universale perche è molto semplice da applicare e può essere compreso anche da persone povere o analfabete, può essere usato in tutte le circostanze della vita riproduttiva della donna, a prescindere dalla regolarità o irregolarità dei cicli, durante l'allattamento, in premenopausa ecc. Essendo un metodo naturale e accettabile da persone di differenti culture e religioni.

Un altro grande vantaggio del M.O.B. e che esso promuove la comunicazione e la comprensione tra uomo e donna, sviluppa tra loro la collaborazione e una condivisione della responsabilità su questo aspetto cosi importante della vita di coppia; il numero e l'educazione dei figli.

L'apprendimento di un metodo naturale come il metodo Billings è un itinerario molto serio, non si pu imparare da soli, ma richiede la guida di un'insegnante.

I coniugi Nino Monteleone e Loredana Giacalone sono disponibili, in modo gratuito, a guidare la coppia nella scoperta e nell'approfondimento dei valori umani legati alla sessualità e alla trasmissione della vita.

Chi desidera contattare i Coniugi Monteleone può richiedere i loro recapiti alla nostra associazione all’indirizzo e-mail mpv.marsala@gmail.com