Il direttivo

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lunedì 13 dicembre 2010

La vita umana: diritto inviolabile o oggetto di patti e di negoziati???

ABORTO e FECONDAZIONE ARTIFICIALE - Aspetti giuridici

Dopo esserci soffermati, durante i primi tre incontri, sugli aspetti bioetici e sociali della vita umana e del suo valore inviolabile, ci si è voluti fermare a trattare gli aspetti giuridici di alcune tecniche, autorizzate dalla legge italiana, che mettono a rischio la vita umana stessa dal concepimento fino al suo fine naturale.


L’Avvocato Manuela Linares, invitata dal direttivo del MpV di Marsala a discutere sulla questione, ha illustrato ai numerosi presenti come nell’arco di circa 45 anni si sia passati dalla sanzione del controllo volontario delle nascite all’avvio di servizi per l’informazione sui metodi contraccettivi ed il loro uso, nell’ambito delle libere scelte dalla coppia.

La relatrice, prendendo in esame le varie leggi che si sono susseguite sin dal 1930 e soffermandosi soprattutto sulla legge 194/78 sull’interruzione di gravidanza e la legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita, ha evidenziato come sul piano culturale il tema del controllo volontario della procreazione si è posto sempre di più all’incrocio fra sanzioni morali e penali e libera scelta innanzitutto delle donne e poi delle coppie.

In merito alle POLITICHE PER L’INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA, l’Avv. Linares ha specificato che l’aborto (ritradotto nella legislazione come “interruzione volontaria della gravidanza”) è un tema che ha una grande risonanza morale e che si riverbera con maggiore intensità sulle psicologie delle persone.

Durante il suo intervento la Linares ha oltretutto esposto i vari orientamenti culturali associati alle pratiche di aborto volontario – dalla condanna morale di qualsiasi aborto alla liberalizzazione assoluta – ed ha inoltre chiarito le varie fattispecie di aborto autorizzato dalla legge italiana (aborto prima dei 90 giorni dal concepimento, dopo i 90 giorni dal concepimento, nel caso di minorenni, nel caso di interdette).

Per quanto riguarda la fecondazione artificiale l’Avvocato Linares, oltre a presentarne le tecniche e le varie tesi pro e contro la legge 40/2004, ha presentato le varie battaglie parlamentari che si sono succedute negli ultimi 40 anni e che hanno infine portato alla introduzione della nuova legge. Legge subito attaccata dai radicali che attraverso una raccolta di firme per chiedere cinque referendum abrogativi, totalmente o parzialmente, della legge 40, portò all’indizione di 4 referendum; il risultato fu vanificato dal mancato raggiungimento del quorum.

Tuttavia una sentenza dell’aprile del 2010 ha fatto in modo da rendere efficace parte della legge stessa, in quanto, il precedente limite di 3 embrioni che potevano essere impiantati nell’utero materno è stato portato a 10, facendo perdere alla legge 40 l’intenzione originaria del legislatore che voleva attraverso questo limite difendere gli embrioni non utilizzati da distruzione o congelamento.

Quali conclusioni tirare da questo interessante incontro?

Appare assai assurdo e crea molto disagio e inquietudine un contesto in cui esiste un’ostinato desiderio di maternità in un mondo dove milioni di bambini muoiono di fame o vengono uccisi prima di vedere la luce.

L’evidenziazione dell’esigenza che il valore vita richiede e l’imparzialità con la quale questa esigenza deve essere assecondata non è solo un’impostazione teorica. Il campo della normativa deve farsene carico.

Accade però sempre più spesso che mettere insieme il valore della vita, che dovrebbe essere tutelato dalla legge con il pluralismo della società e con le soluzioni dei conflitti sulla vita umana per mezzo del compromesso e del consenso sempre mette in dubbio da parte della legge il valore assoluto del diritto alla vita e lo relativizza. In tal modo il diritto dell’uomo che è inviolabile, inalienabile dipende dalle disposizioni della maggioranza che potrebbe negarlo nelle leggi che fa. La vita umana diventa l’oggetto dei patti e dei negoziati. Si arriva a discutere su chi dovrebbe avere il diritto alla vita e chi no, si ammette la discussione nel parlamento oppure nella società per mezzo anche del referendum sulla negazione di tale diritto. Allora nella società pluralista il diritto diventa “lo strumento della volontà del legislatore assumendo il valore del compromesso il quale non soddisfa nessuno però viene accettato perché permette di evitare i conflitti sociali”[1]. La civiltà pluralista delle società ha portato con se le leggi fatte attraverso il consenso della maggioranza, per poter legalizzare l’uccisione dell’uomo e tutelare colui che uccide. Tale è la tragica direzione verso la quale va la legge circa il diritto alla vita. In tal modo il legislatore assume il potere di disporre del diritto alla vita e della sua tutela. La vita umana, nei casi da lui scelti, cessa di essere nella comunità statale il bene, il valore degno del rispetto e della protezione. Quando il legislatore nega il diritto alla vita in riferimento ad alcuni esseri umani e lo conferma per gli altri, allora infrange il diritto che è inviolabile e inerente alla persona. Entra in conflitto con i diritti umani che non possono essere l’oggetto dei patti, del consenso, delle votazioni e di referendum [2]. Lo Stato in cui domina tale visione del diritto cessa di essere lo Stato democratico del diritto, basato sui diritti dell’uomo. Diventa lo Stato tiranno che pretende di disporre della vita dei più deboli ed indifesi, della vita dei bambini non nati e degli anziani[3] e la democrazia diventa “chiaro o nascosto totalitarismo”[4]. Allora lo stato democratico e pluralistico “può assumere certe caratteristiche dello stato totalitario, se i cittadini non avranno la moralità, che ha il carattere universale per poter garantire sempre e dovunque il rispetto per la vita umana, per la sua dignità e le esigenze che tale vita comporta nella vita pubblica”[5].



[1] ŚLĘCZKA, Spór wokół..., 102


[2] Il referendum sulle leggi circa il diritto alla vita che contenevano l’aborto legale oppure allargavano la possibilità di abortire si è fatto: in Svizzera, in Italia in cui la Corte Costituzionale ha riconosciuto tale referendum come costituzionale, ma nel caso in cui si voleva introdurre l’aborto sul desiderio come contrario alla costituzione; in Portogallo dove la Corte Costituzionale ha affermato che il referendum è conforme alla costituzione però la gente ha bocciato la proposta di aggiungere i nuovi motivi per l’aborto. Il referendum sull’aborto, allora anche sul diritto alla vita si è fatto anche in Irlanda. Nella costituzione della Slovacchia e della Repubblica Ceca si proibisce di fare il referendum sui diritti dell’uomo. In Polonia il parlamento già alcune volte ha respinto la proposta di fare il referendum sull’aborto invece ha approvato le consultazioni sociali. Da esse risulta che su 1710976 dei partecipanti, 1527460 erano contro l’aborto cf GRZESKOWIAK A., Prawnokarna ochrona dziecka poczetego w pracach Sejmu i Senatu, Ottoniamun, Szczecin 1994, 133


[3] GIOVANNI PAOLO II, Evangelium vitae, 20


[4] GIOVANNI PAOLO II, Centesimus annus, 46


[5] BERREAU H., La loi morale-fondament du droit, Ethique 1996, 22

martedì 23 novembre 2010

Costituita l’EQUIPE GIOVANI del Movimento per la Vita di Marsala

Il 19/11/2010 si è costituita l’equipe giovani del Movimento per la Vita di Marsala.
I ragazzi che hanno formato il gruppo sono Sardo Marika, Adragna Laura Silvana,
Ardagna Valentina, Bonetto Adriana, Luana Buffa e Fabiana Brugnone. Le ragazze
saranno guidate dal presidente del MPV Marsala Vittore Saladino, il quale era entusiasta di questo evento.
L’equipe giovani sarà un importante punto di riferimento per l’intera associazione tra le cui proprie finalità assume particolare rilievo proprio quella educativa per favorire fra i giovani la formazione di una mentalità rispettosa della dignità della vita umana in ogni sua fase.
L’equipe giovani ha come obbiettivo quello di trasmettere i valori del MPV, ovvero “difendere la vita dal suo concepimento fino alla morte naturale” fra i loro coetanei, attraverso vari eventi.
I giovani infatti saranno impegnati a coordinare progetti di promozione e formazione rivolti ai ragazzi sia in ambito bioetico sia per il volontariato nelle strutture del Movimento.
Il gruppo è aperto a chiunque vorrà farne parte. Per informazioni si può scrivere all’indirizzo e-mail mpvgiovanimarsala@libero.it oppure visitare il blog www.mpvgiovani-marsala.blogspot.com

Sardo Marika

sabato 13 novembre 2010

LA VITA E IL CONTESTO CULTURALE ODIERNO

“La vita corporea, fisica, dell’uomo è il valore fondamentale (principio di indisponibilità), per mezzo del quale la persona umana si realizza ed entra nel tempo e nello spazio, manifesta la propria libertà, progetta il futuro, manifesta la socialità entrando in relazioni con gli altri. Soltanto il bene spirituale e totale della persona si colloca sopra il valore fondamentale della vita fisica, e solo a motivo del bene spirituale della persona è possibile sacrificare la vita corporea.


Dal riconoscimento del valore fondamentale della vita fisica scaturisce il riconoscimento del diritto fondamentale alla vita fisica (principio di inviolabilità), diritto che non può essere violato neppure per favorire la vita di altri, perché la persona umana è fine in sé, totalità di valore e non una parte della società”.

Ci aveva lasciato con queste appassionanti considerazioni il prof. Mirabile al termine del secondo incontro. Egli tuttavia ci aveva avvisato su come sia frastornata e distratta la nostra società, in cui sembra oscurarsi la luce della vita; allo stesso tempo ci ha spronati facendoci riflettere su quanto sia fondamentale che in questa società, ci siano persone, soprattutto giovani pronti a prendersi cura della vita.

A darci un quadro più chiaro e delineato, a tratti sconfortante, del contesto culturale odierno, è intervenuto nel terzo incontro del seminario il dott. Vincenzo Savatteri, responsabile del Ser.T. di Marsala, criminologo e docente di Criminologia all’Università degli studi di Palermo e Messina e illustre esperto di fenomeni isoterici.

Appare ormai a tutti evidente quanto, in una società caratterizzata dall’individualismo esasperante e dalla mancata percezione dei veri valori della vita, sia venuta meno la responsabilità di ognuno di prendersi cura dell’altro, della vita dell’altro.

Sorge invece qualche dubbio in merito ai vari interessi che inducono intere generazioni ad avere determinati comportamenti che stanno sempre più disintegrando i vecchi modelli delle relazioni umane e sociali.

Il dott. Savatteri, partendo da recenti fatti di cronaca, ha spiegato ai partecipanti del seminario in che modo, attraverso un linguaggio subdolo, ambiguo, premeditato e scrupoloso, si diffonde una cultura della morte.

È ormai prassi assodata quella di camuffare significati gravi e inaccettabili con parole poco comprensibili o gradevoli o addirittura attraenti (interruzione di gravidanza anziché aborto/omicidio; dolce morte o eutanasia anziché privazione della libertà; etc…).

Fra i casi eclatanti il dott. Savatteri ha citato la stanza della morte in Svizzera chiamata “dignitas” (una struttura

“Educare alla pienezza della vita”

Pubblicato il messaggio per la 33ª Giornata Nazionale per la vita (6 febbraio 2011)


L’educazione è la sfida e il compito urgente a cui tutti siamo chiamati, ciascuno secondo il ruolo proprio e la specifica vocazione.

Auspichiamo e vogliamo impegnarci per educare alla pienezza della vita, sostenendo e facendo crescere, a partire dalle nuove generazioni, una cultura della vita che la accolga e la custodisca dal concepimento al suo termine naturale e che la favorisca sempre, anche quando è debole e bisognosa di aiuto.

Come osserva Papa Benedetto XVI, «alla radice della crisi dell’educazione c’è una crisi di fiducia nella vita» (Lettera alla Diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione, 21 gennaio 2008). Con preoccupante frequenza, la cronaca riferisce episodi di efferata violenza: creature a cui è impedito di nascere, esistenze brutalmente spezzate, anziani abbandonati, vittime di incidenti sulla strada e sul lavoro.

venerdì 29 ottobre 2010

Bioetica si dice in molti sensi

Il Movimento per la vita ne fa oggetto di studio del suo seminario affinchè entri sempre più nel quotidiano

Nei nostri giorni, ormai molto spesso, si sente la parola “bioetica” legata a varie situazioni definite “limite” che riguardano la vita dell’uomo.

Ma cosa si vuole intendere col termine “bioetica”?

Il professor Paolo Mirabile, intervenuto al secondo incontro del seminario “PRENDERSI CURA DELLA VITA” organizzato dal Movimento per la Vita di Marsala ha presentato sommariamente, ma con molta dedizione, i vari modelli di riferimento in bioetica.

Il termine "bioetica" fu introdotto nel 1970 dall’oncologo Van Rensselaer Potter come "una nuova disciplina che combinasse la conoscenza biologica con la conoscenza del sistema dei valori umani"; egli aveva infatti compreso che l’uso indiscriminato del sapere scientifico-tecnologico può rappresentare un serio pericolo per la sopravvivenza dell’uomo, anzi di tutte le specie viventi sulla terra.

Oggetto della bioetica sono gli interventi dell’uomo sulla vita umana resi possibili dalle scoperte scientifiche. Perciò la bioetica si può definire con E. Sgreccia: “Quella parte della filosofia morale che considera la liceità o meno degli interventi sulla vita dell’uomo e, particolarmente, di quegli interventi connessi con la pratica e lo sviluppo delle scienze mediche e biologiche”. Sono interventi che hanno l’uomo come protagonista e destinatario. Soggetto e non oggetto.

L’universo della bioetica si presenta però in modo articolato e complesso, "bioetica si dice in molti sensi".

lunedì 25 ottobre 2010

NEL CUORE DELL'EUROPA: La marsalese Laura Adragna, vincitrice del Concorso europeo 2009, in visita al Parlamento Europeo di Strasburgo

Era iniziato tutto a marzo 2010, quando la Prof. portò in classe un opuscoletto di un concorso europeo indetto dal Movimento Per La Vita. Si doveva fare un elaborato e consegnarlo sei giorni dopo. Senza tanta convinzione, senza tanta voglia di fare, iniziai quasi senza accorgermene a scrivere, a sfogarmi, a liberarmi di tutto il dolore che da quattro mesi mi circolava dentro. Ho scritto veramente tanto...e ho consegnato convintissima di aver fatto un grande errore. Ma in quel tema lunghissimo parlavo di me, e volevo che realmente qualcuno leggesse tutto ciò che volevo dire, che non avevo mai detto. Non ne avevo mai parlato. E così il tempo scorreva e ormai non pensavo più a quel tema, finchè un giorno la scuola mi telefona dicendo di aver vinto il viaggio a Strasburgo. Strasburgo?? Chi? Io?? Impossibile. Nessuno ha mai lodato le mie abilità narrative-poetiche!! Ma intanto era tutto vero, avevo vinto proprio io, quella ragazza che nessuno ha mai veramente capito. Nessuno aveva creduto in me e da lì, forse, è nata tutta la mia forza. Mi avevano detto in tanti che non sarei arrivata da nessuna parte, mi avevano criticato...credevano di essere migliori. E così ottobre è arrivato e con esso Strasburgo. Credevo che, asociale quanto mi ritenevo, non avrei legato con nessuno, me ne sarei stata da sola in disparte, in un solitario angolo stile Leopardi. E invece, a parte con la mia meravigliosa compagnetta di camera e pullman Bruna, ho socializzato con tante persone...sembravamo tutti una grande famiglia (con i miei conterranei poi...divertimento assicurato!! =) ). Tante emozioni mi hanno accompagnato durante questo bellissimo viaggio, come la seduta al Consiglio d'Europa (Bruna e Gonzalo...due parlamentari unici!!), e anche la visita al Parlamento Europeo... e specialmente l'incontro con l'Onorevole Carlo Casini!! Io che avrei creduto che un uomo del genere fosse stato altezzoso... ho parlato proprio a vanvera!!! Un uomo fantastico, socievole, senza altezzosità. E poi questi magnifici posti... le cose buone che ci davano da mangiare... e il cioccolato!!! Alla fine mi sentivo come se il mio cuore fosse diventato il doppio per le emozioni provate... e non posso negare che, scesi da quell'aereo, una lacrimuccia mi è scesa. E adesso è giunto il momento di ringraziare tutti coloro che mi sono stati accanto.
In primis Bruna, Brunetta, Brunella, Biuna...lei che mi ha sostenuto da quando l'ho cercata su facebook fino a quando l'aereo è atterrato a Palermo!!; ai miei genitori per avermi trasmesso l'amore per lo scrivere gli accompagnatori Tutor Tony e Cettina; i miei splendidi compagni di viaggio che hanno zuccherato questo viaggio rendendolo decisamente divertente!!; i ragazzi che ho conosciuto strada facendo Fabiana, per aver letto il mio tema prima di tutti e avermi detto che "sicuro vincevo"; Valeria, che mi ha supportato durante i miei scleri quotidiani; le altre amiche che non menziono ad una ad una, e gli amici, il presidente del Mpv di Marsala, Vittore Saladino, e tutti gli amici del Movimento, le persone che, invidiandomi, mi hanno solo resa più forte. Un grazie speciale va a me stessa e alla mia testardaggine, per avermi convinta a non mollare...e non lo farò mai!! ... e il più sentito grazie va a lui, lui che prima c'era, adesso non c'è più... grazie a lui è nato il mio tema, che mi ha permesso di vincere!! il mio angelo custode che un anno fa esatto mi ha lasciato... c'eri anche tu accanto a me a Strasburgo!! Non te ne sei andato per davvero, Nicola!!!! 

“Quarenghi 2010 – Se ami la vita, la vita ricambia il tuo amore”

È stato il mio primo Quarenghi, è stata la mia prima esperienza con il Movimento per la vita.
Un’esperienza che farei altre mille volte, un’esperienza che continuerò per la vita.
Grazie al concorso europeo ho conosciuto il MPV , il quale ha suscitato in me tante emozioni e tante idee della vita bellissime..
Ho seguito le relazioni con molta attenzione; quelle relazioni che mi hanno fatto capire quant’è bello vivere la vita con delle idee saldi, è bello vivere la vita sapendo che tu puoi essere utile ad altre vite, è bello vivere la vita sapendo che non sei sola, che accanto a te c’è qualcuno che ti porge la mano, è bello vivere la vita sapendo che dentro di te hai un motore tanto forte quanto bello che si chiama cuore.
La parola chiave della settimana è stata AMORE.
Si è parlato di quanti tipi d’amore possono esistere, e come l’amore muove il mondo intero.
E se ognuno di noi si fermasse a pensare, ricaricasse il suo cuore pieno d’amore, non ci sarebbe bisogno di fare eggi contro l’aborto, proteste contro la guerra e l’eutanasia .
Ma purtroppo il mondo va al contrario, e le cose più belle vengono rese quasi impossibili.
"Se vuoi la pace difendi la Vita " diceva Madre Teresa di Calcutta.
invece noi vogliamo la pace, uccidendo la vita nascente.
e noi che crediamo a certi valori abbiamo un mondo da ricostruire, un mondo da far rialzare in piedi, e se tutti ci uniamo c'è la possiamo fare.
perchè il mondo siamo noi! la società siamo noi.
e dobbiamo decisere noi come vivere , s vivere con il bene o con il male
"L'essere è il bene Il nulla è il male " (G. Anzani)
 L’On. Carlo Casini , Giuseppe Anzani , Valter Boero , prof. Samek Lodovici, Elisabetta Panusci , Gianni Mussini, Dott.ssa Dal Monte, e molti altri relatori hanno detto detto delle bellissime parole sul tema della Vita! Parole che spero diventeranno fatti.
Questa settimana è stata fantastica anche perché ho conosciuto molti altri ragazzi che provenivano da tutta Italia, e mettere a confronto le nostre idee è stato un grande aiuto per il futuro, perché così conosci molte altre realtà.
Sono sicura che questo non sarà l’ultimo “Quarenghi” ma l’inizio di tanti altri!

mercoledì 20 ottobre 2010

“UN FILM PER LA VITA – Tutti al cinema per costruire progetti di speranza”

Il Movimento per la Vita di Marsala e l’Anspi “Madonna della Sapienza” di Sappusi, organizzano, a partire da domenica 7 novembre p.v., il 1° ciclo CINEFORUM 2010 dal titolo “UN FILM PER LA VITA – Tutti al cinema per costruire progetti di speranza”.

Convinti che il linguaggio cinematografico sia tuttora un valido mezzo di espressione e di comunicazione, quindi di arricchimento culturale e spirituale, le due associazioni hanno avuto l’idea di organizzare questa iniziativa per poter ragionare e confrontarsi sulla società, sull’amore, sulla famiglia, sui giovani e attraverso storie coinvolgenti promuovere una riflessione che tenda a sviluppare una cultura consapevole e rispettosa del valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale.

I primi film in programmazione sono: 7 novembre ore 17.00, Cambio di Gioco; 21 novembre ore 17.00, Happy feet; 5 dicembre ore 17.00, Nativity.

Le proiezioni si terranno presso il salone del Centro sociale di Sappusi.

Alle proiezioni, che inizieranno puntuali agli orari indicati, seguirà un breve dibattito.

L’ingresso è gratuito.
Scarica la locandina

domenica 17 ottobre 2010

UNA PIACEVOLE SORPRESA: poste le basi per favorire nella nostra città una riflessione che tenda a promuovere e a sviluppare una cultura consapevole e rispettosa del valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale

È stata una piacevole sorpresa vedersi presentare al primo incontro del seminario informativo organizzato dal MpV di Marsala, oltre 50 uomini e donne, tra i 17 e 60 anni.


Gli stessi organizzatori, che pur si sono mossi in lungo e largo nelle settimane precedenti per promuovere il seminario, non si aspettavano una così numerosa partecipazione.

A dispetto di quanto si è tentati di pensare c’è quindi ancora tanta gente che trova il tempo e il coraggio di incontrarsi per portare avanti battaglie di testimonianza, culturali, capaci di attrarre ed educare i giovani agli altissimi valori del rispetto della vita.

Coraggio, si. Occorre proprio del coraggio perché oggi parlare di vita nascente, di difesa dei diritti fondamentali, di promozione della dignità della persona fin dal suo concepimento e denunciare lo scandalo di una società, di uno Stato che dice alla donna: “Ecco, accomodati, ti ho preparato un luogo pulito, sicuro e confortevole dove tu possa uccidere tuo figlio gratuitamente e da oggi ti offro la possibilità di scegliere l’arma che più gradisci: i ferri del chirurgo o una pillola” attira senza dubbi la riprovazione di femministe e di politici, e spesso significa rimanere emarginati, essere guardati come dei matti, residui del passato, non solo rispetto alla cultura radicale e di sinistra, ma purtroppo a volte anche nel mondo cattolico stesso.

Ma grazie a Dio c’è ancora chi, spinto solo dall’amore per la vita e in difesa dei più deboli (e chi è più debole di chi sta per nascere o è appena stato concepito?) desidera – nonostante i tanti ostacoli – costruire una cultura della vita e una civiltà dell’amore.

E non si tratta di sentimentalismo, come potrebbero essere portati a pensare taluni; né soltanto di difesa di principi morali o di fede.

Si tratta di chi,

martedì 28 settembre 2010

‘PRENDERSI CURA DELLA VITA’ - Seminario informativo organizzato dal Movimento per la Vita di Marsala


Il Movimento per la Vita di Marsala sta organizzando un seminario su “Prendersi cura della vita”. Il corso è aperto a quanti desiderano approfondire le tematiche che riguardano la dignità, il valore e la difesa della vita umana.
10 gli incontri previsti che si svolgeranno, a cadenza mensile, presso il Centro Sociale di Sappusi in Via G. Falcone a Marsala. Il Movimento per la Vita nasce a Marsala con l’obiettivo di “un generale rinnovamento della società e, a tale fine, considera il diritto alla vita come prima espressione della dignità umana,

venerdì 2 luglio 2010

Tre studentesse marsalesi vincono il XXIII Concorso Europeo del MpV italiano

I membri del consiglio direttivo dell’Associazione Movimento per la VITA di Marsala hanno incontrato nella propria sede di Via G.Falcone 13A gli studenti vincitori della XXIII edizione del concorso Europeo promosso dal Movimento per la Vita italiano.


Il tema cui sono stati invitati gli studenti a riflettere quest’anno era “Europa, meditazione sulla dignità umana”.

Gli elaborati prodotti dai ragazzi (relazioni, saggi, grafica, multimedia) sono stati selezionati da una commissione regionale e i migliori hanno vinto un soggiorno studio al Parlamento Europeo di Strasburgo; il secondo premio consiste, invece, in un seminario estivo “Quarenghi” organizzato dal Movimento per la Vita italiano e che quest’anno si terrà dal 31 luglio al 7 agosto a Roseto degli Abruzzi (TE).

È stato il primo anno che gli alunni di alcune scuole superiori di Marsala hanno partecipato al concorso, grazie alla costituzione a Marsala, sia pur da poco tempo, dell’Associazione Movimento per la Vita di Marsala, che ha promosso il concorso nella propria città. Questa iniziativa, che ha riportato molto successo, è stata proposta dalla prof.ssa Marilina Lombardo e dalla Prof.ssa Angela Rinaldo nell’Istituto Tecnico Industriale e nell’Istituto Professionale “Cosentino” e dalla prof.ssa Dorotea De Vita nel Liceo Pedagogico Pascasino. Tra i numerosi partecipanti al concorso europeo ben tre ragazze marsalesi sono state premiate.

Adragna Laura Silvana ha vinto il viaggio a Strasburgo, mentre Frazzetta Gessica e Sardo Marika hanno vinto il seminario estivo “Quarenghi”. L’auspicio è che per il prossimo anno si possa raggiungere tutte le scuole medie superiori marsalesi per coinvolgere studenti ed insegnanti a trattare spinosi e quanto mai attuali temi che altrimenti difficilmente verrebbero affrontati e per dare la possibilità ad altri giovani di vincere una interessante vacanza premio.

lunedì 7 giugno 2010

INAUGURATO IL MOVIMENTO PER LA VITA DI MARSALA

Pronti ad affrontare con entusiasmo una bellissima avventura

Si è tenuto sabato 5 giugno, all’Auditorium Santa Cecilia di Marsala, il concerto inaugurale del Movimento per la Vita di Marsala. Dopo la presentazione del direttivo il presidente, Vittore Saladino, ha salutato i numerosi presenti spiegando gli scopi dell’associazione fondata essenzialmente per amore del prossimo, per servire il bene comune, per difendere e promuovere i diritti umani specialmente dei più deboli e poveri. L’associazione nasce però soprattutto per dare voce a chi non ha voce, come i bambini non ancora nati, che essendo piccoli, deboli, incapaci di parlare e di difendersi, a rischio di morte, allora sono anche poveri, i più poveri tra i poveri.

“Affermare il diritto alla vita di chi ancora non è nato non ci impedisce di esprimere solidarietà ad ogni prossimo – anzi ce lo impone – ha continuato Vittore Saladino. Senza difesa della vita umana, però, non può esservi solidarietà, né rinnovamento della società, né uguaglianza, né libertà, né democrazia, né realizzazione dei diritti umani e né pace”.

Il Vescovo della nostra diocesi, intervenuto alla cerimonia, ha tra le altre cose detto che “impegnarsi per la difesa della vita significa andare controcorrente rispetto alla cultura dominante. La vita degli altri, indifesa, nascente, non fa notizia e ciò spesso vuol dire operare spesso in condizioni difficili, senza grandi riconoscimenti.”. “Auspico – ha continuato Monsignor Mogavero – un’opera di sensibilizzazione, formazione e di testimonianza e delle scelte di valore. La vita è un dono che viene da Dio. La testimonianza quando è vera ci espone a vituperi ed anche alla morte”. Il vescovo ha ricordato a questo proposito la testimonianza di monsignor Luigi Padovese ucciso recentemente in Turchia.

Sua Eccellenza, pur riconoscendo ed approvando nel suo intervento l’assoluto stato laico della neo-nata associazione, ha evidenziato la totale condivisione della Chiesa nell'operato dei Movimenti e dei Centri di Aiuto alla Vita, in quanto il diritto alla vita è un diritto non negoziabile che va riconosciuto da tutti. “Auguro – ha concluso – che il Movimento sappia essere segno di attenzione alla vita per potere accompagnare quanti vivono la gravidanza nella difficoltà. La numerosa presenza di cittadini è segno di speranza e anche che questa città merita la nascita del Movimento per la Vita”.

I maestri Ivan Di Dia e Mario Vultaggio, con i loro violini, hanno regalato ai presenti un’atmosfera di riflessione e partecipazione.

Il brindisi finale, servito nella suggestiva Piazzetta Purgatorio, ha permesso infine ai soci e ai membri del direttivo di incontrare tantissime persone entusiaste, da cui hanno ricevuto stima ed incoraggiamento.

martedì 25 maggio 2010

GUARDARE AL FUTURO DELL'ITALIA CON GLI OCCHI DEI BAMBINI

23 MAGGIO 2010: Manifestazione per non dimenticare i 5.000.000 di bambini mai nati e i 120.000 bambini nati grazie ai Centri di aiuto alla vita


“Quel piccolo bambino nato o non ancora nato è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato” (Madre Teresa)





mercoledì 19 maggio 2010

LA VERGOGNA DI ROSSANO CALABRO IGNORATA DA GIORNALI E TELEVISIONE ITALIANI

«Quel bimbo gemeva. Basta aborti tardivi»

Angelo (lo chiameremo così), abortito volontariamente il 24 aprile scorso all’ospedale di Rossano Calabro quando era un feto già di almeno 22 settimane, «è sopravvissuto senza alcuna cura per 24 ore, dodici delle quali in gran parte notturne, in grave ipotermia», adagiato su una ciotola di metallo «poggiata su di un carrello». Un fatto che non ha granché scosso i media nazionali (mentre ha fatto scalpore su quelli internazionali), ma che nella ricostruzione del sottosegretario Eugenia Roccella - chiamata a rispondere a un’interpellanza urgente della deputata Udc Luisa Santolini - suona ancora drammatico. Coperto da un telo in attesa di essere gettato tra i "rifiuti speciali" dell’ospedale, Angelo è stato dimenticato lì, finché il giorno dopo una dottoressa passata per caso non ha «percepito un rumore. Rimosso il telo potè verificare la presenza di un neonato» ancora capace di emettere gli ultimi gemiti. Dopo l’aborto - ha spiegato il viceministro alla Salute - «supponendo la diagnosi di morte certa non è stato chiamato né il pediatra né il rianimatore. Il neonato è stato avvolto nel telo e adagiato su un fasciatoio in attesa di un suo trasporto nella camera mortuaria, e in tale luogo è rimasto», continuando a gemere e lottare per la vita tutta la notte e il mattino successivo.

Non solo un evento umanamente e moralmente terrificante, ma anche una totale infrazione della legge 194 ("Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza") che così dice: dopo i tre mesi di gravidanza, è possibile abortire esclusivamente in due casi, ovvero quando la gravidanza comporti un grave pericolo di vita per la donna, e quando nel nascituro siano accertate anomalie non solo "rilevanti" ma anche determinanti un "grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna"; non solo: quando ormai c’è la possibilità che il nascituro abbia già vita autonoma (e alla 22esima settimana questo avviene già con una certa frequenza) l’aborto può essere praticato esclusivamente nel primo caso (grave pericolo per la vita della donna) e "il medico che esegue l’intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto". Angelo non aveva alcuna "rilevante" malformazione, solo una palatoschisi (il labbro leporino), eppure un medico del dipartimento di salute mentale di Cosenza ha dato il via libera, certificando in quel labbro leporino «un grave pericolo per la salute psichica» della madre. E di salvaguardare la sua vita nessuno si è comunque sognato.

«Non si è a conoscenza di cosa sarebbe successo se fosse stato subito soccorso adeguatamente in un ospedale attrezzato», ha rilevato la Roccella, ricordando l’inutile corsa alla terapia intensiva neonatale di Cosenza, «ma sicuramente ha dimostrato di aver avuto capacità di vita autonoma, nonostante il completo abbandono». Per un aborto così a "rischio sopravvivenza" «era necessario un ospedale e del personale attrezzato per grandi prematuri», ha ricordato. Di qui l’impegno del governo «che sta valutando quale strumento utilizzare per vietare gli aborti oltre la 22esima settimana di gravidanza, come ormai conviene l’intera comunità scientifica» (alla 24esima settimana il 50% dei feti ha già vita autonoma), «e affinché le interruzioni di gravidanza tra la 20esima e la 22esima settimana siano effettuate solo presso unità ospedaliere con terapia intensiva neonatale». Perché se un altro feto sfuggisse alle maglie della morte e venisse al mondo vivo, riceva le stesse cure di qualsiasi bimbo nato prematuro, uguale a lui ma non chiamato aborto né rifiuto speciale.

Lucia Bellaspiga
 
FONTE AVVENIRE

mercoledì 12 maggio 2010

LA VITA UMANA: PRIMA MERAVIGLIA!


Emozionati e commossi. Bocche aperte, occhi spalancati e umidi, un nodo in gola, il cuore che si stringe…


Ci si sente proprio così durante la visione del filmato “LA VITA UMANA: PRIMA MERAVIGLIA”, un eccezionale video realizzato dal regista Marco Tumbiolo facendo uso di moderne tecniche di ripresa e animazione. Il video mostra il misterioso sviluppo dell'embrione dalla fecondazione alla nascita.

Chi guarda il video difficilmente potrà rimanere insensibile: la vita umana non ha paragoni al mondo!

Lo spettatore ha veramente la sensazione di partecipare e toccare con mano il miracolo della vita!

E’ stato così anche martedì 11 maggio 2010 per i partecipanti al 5° incontro del corso di sensibilizzazione “L’INVIOLABILITA’ DELLA VITA UMANA” promosso dal MpV di Marsala



Il video mostra i primi nove mesi della nostra vita che passiamo nel grembo della madre. Questo è il periodo della nostra vita in cui si lotta per se stessi più intensamente che in tutta la nostra esistenza.

Ogni cellula umana ha un nucleo che contiene 46 cromosomi. Essi sono fatti di molecole, che chiamiamo geni. Dai geni ci differenziamo dagli altri esseri umani. Le cellule hanno un` identica combinazione genetica chiamata DNA.

Dalla adolescenza in poi maturano le cellule sessuali. L`incontro tra il ovulo e lo spermatozoo succede nel corpo della donna. Questo e` il momento magico del concepimento. I cromosomi si confondono e si scambiano i geni. Il feto comincia a svilupparsi. Certo si tratta di un essere umano con un proprio patrimonio genetico e quindi con un'identità genetica completamente diversa dalla madre. Si tratta solo di dare del tempo a questo piccolo embrione: sarà morula, feto, bambino, fanciullo.....: è la vita che si espande in tappe successive.

Come volontari della vita ci proponiamo di difendere la vita umana in tutto l’arco del suo sviluppo e fino alla morte naturale, ma attribuiamo una importanza decisiva alla tutela della vita umana nascente, con particolare attenzione a quella appena concepita. Pertanto perseguiremo tutte quelle iniziative idonee a promuoverne il riconoscimento, la difesa e l’accoglienza.

STATUTO DEL MOVIMENTO PER LA VITA DI MARSALA

STATUTO DEL MOVIMENTO PER LA VITA DI MARSALA


NORME GENERALI

Art. 1

E’ costituita l’Associazione di promozione sociale denominata “Movimento per la vita di Marsala” con sede presso i locali della Chiesa Madonna della Sapienza in Via Giovanni Falcone 13A a Marsala.

L’Associazione persegue esclusive finalità di solidarietà sociale.

Art. 2

Il Movimento per la vita di Marsala aderisce, quale socio ordinario con vincolo federativo alla Federazione dei Movimenti per la vita e Centro di aiuto alla vita d’Italia, di cui condivide l’ispirazione e le finalità. Analogamente aderisce alla propria Federazione Regionale.

Art. 3

L’ordinamento e l’organizzazione dell’Associazione sono regolati dagli artt. 36, 37 e 38 del Codice Civile, dalla Legge 11/8/1991 n° 266 e dalle norme applicative stabilite dalla Regione, nonché dallo Statuto e dall’Atto Costitutivo. L’Associazione non ha fini di lucro, neppure indiretto, e opera esclusivamente per fini di solidarietà, avvalendosi in modo determinante o prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti, comprese le cariche. Sono particolarmente invitate le persone che rappresentano gruppi, associazioni o enti che perseguono finalità simili o affini a quelle proprie del Movimento per la vita. E’ una realtà “apartitica”. E’ fatto divieto di distribuire, anche in modo indiretto i proventi e gli avanzi di gestione che saranno reinvestiti a favore delle proprie attività istituzionali.

Art. 4

COSTITUITO IL “MOVIMENTO PER LA VITA DI MARSALA”

“Il valore della vita sia sempre un diritto fondamentale e inviolabile per tutti” è il messaggio che intende diffondere nel proprio territorio l’associazione “Movimento per la vita di Marsala”, fondata lo scorso 6 maggio, festa di San Domenico Savio, il Santo delle partorienti e dei nascituri.

La costituzione dell’associazione è avvenuta al termine dei sei incontri del Corso di sensibilizzazione “L’inviolabilità della vita umana”, iniziato lo scorso 8 aprile.

Ben diciotto, degli oltre trenta partecipanti al corso, hanno infatti deciso di dare concretezza a quanto acquisito durante gli interessantissimi incontri, approvando, martedì 6 maggio 2010, lo Statuto della nuova Associazione ed eleggendo Saladino Vittore Presidente ed Agate Giuseppa , Bonomo Rosanna, Di Dia Benedetto, Fici Antonella, Giacalone Simonetta, Patti Nicola , Rallo Salvatore e Titone Giovanna Consiglieri.

Il gruppo è già al lavoro. Attraverso una lettera inviata a tutti i parroci, agli insegnanti, alle associazioni e alle istituzioni di Marsala, il Movimento per la vita di Marsala auspica una reciproca e fruttuosa collaborazione per tutte quelle iniziative che possono contribuire alla difesa e alla promozione della vita e della dignità umana di ogni essere vivente sin dal suo concepimento, in tutto l’arco del suo sviluppo e fino alla morte naturale.

Prossimo appuntamento, intanto, sabato 5 giugno, alle ore 21.00, presso l’Auditorium Santa Cecilia a Marsala, per un concerto gratuito di violini, che inaugurerà l’inizio delle attività del “Movimento per la vita di Marsala”.

lunedì 3 maggio 2010

Evangelium Vitae - La Magna Charta della bioetica Cattolica

Non è certo facile, in poco più di un ora, riuscire a tracciare un quadro esaustivo, chiaro e valido dell’Enciclica Evangelium Vitae, scritta nel 1995 da Giovanni Paolo II; specialmente se la si introduce partendo sin dal pensiero dei Padri della Chiesa, per giungere – non prima di aver parlato dell’aborto e dell’embrione secondo le principali religioni – ai principali documenti del Magistero della Chiesa Cattolica sul tema della difesa della vita.

Bisogna quindi riconoscere il merito del Prof. Paolo Mirabile, che giovedì 29 aprile, durante il 4° incontro del Corso di sensibilizzazione promosso dal Movimento per la Vita di Marsala, ha saputo spiegare con chiarezza, semplicità e passione quella che è considerata una vera e propria summa del pensiero cattolico in materia di bioetica.

Infatti, essa è solo il punto di arrivo di un cammino trentennale di riflessione sulle questioni della vita.

Allo stesso tempo, però – ha detto il Prof. Mirabile – è il punto di partenza per un rinnovato impegno a favore di una cultura della vita.

Nella grave situazione in cui si trova l’attuale società – in cui non soltanto la vita è messa seriamente in pericolo in conseguenza di prassi sociali e politiche di un certo tipo, ma si assiste ad una vera e propria congiura nei confronti della vita – occorre – dice Giovanni Paolo II nell’Enciclica – che la proposta di una cultura della vita trovi compimento nello sforzo complessivo per una rinnovata comprensione del fatto educativo, centrale sia a livello personale che collettivo.

L’ultima parte dell’Enciclica non a caso è un appello in questa direzione, affinchè i singoli cristiani, come i vari gruppi (vedi Movimento per la Vita) si facciano portatori di un messaggio che non è tuttavia messaggio di una parte contro un’altra, ma per tutti, anche per quegli uomini di buona volontà che possono giungere per mezzo della semplice ragione a riconoscere la base comune del rispetto per la vita (EV. 101).

Nel contesto in cui viviamo, dove vi è un eclissi radicale non soltanto del senso della vita, ma più ampiamente del senso dell’uomo in relazione a Dio, “la proposta di E.V. non è una proposta puramente culturale, una sorta di corrente di pensiero che si pone accanto alle altre nel dibattito, o nella battaglia, sulla pubblica arena. La proposta in questione – ha concluso il Prof. Mirabile – si da come proposta reale, personale e concreta, perché concretamente operante nella figura di Gesù, ed in particolare nella drammaticità della Passione, che rivela misteriosamente il senso di una vita rifiorente dalla morte (EV. 50). Questo è importante, perché significa che norma universale e concreta dell’agire cristiano non è altro che la PERSONA DI GESU’”.

Giovanni Paolo II in un certo senso intuisce la grande portata della cosiddetta BIO-POLITICA: La vita, cioè, non è semplicemente questione privata, ma è questione originariamente pubblica.

mercoledì 21 aprile 2010

TERZO INCONTRO CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE "L'INVIOLABILITA' DELLA VITA UMANA"

IL DIRITTO ALLA VITA NELLA MODERNA DOTTRINA DEI DIRITTI UMANI


«Cos’è la vita? Stiamo parlando di un concetto omnicomprensivo che contraddistingue ogni esser umano, in qualunque fase del suo divenire, il cui ultimo atto si conclude con la morte. Al di fuori di questo evento tutto il resto è vita, egualmente degna di essere vissuta nel rispetto di un diritto non neutrale, piuttosto attento al mondo dei valori».


Sono queste le parole rivolte ai partecipanti del Corso di sensibilizzazione “L’INVIOLABILITA’ DELLA VITA UMANA” promosso dal Movimento per la Vita di Marsala, con cui ha dato inizio la relazione la Dottoressa Silvio Bosio, dottore di ricerca in Bioetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Durante l’incontro, la dottoressa Bosio, ha illustrato il lungo, complicato e non ancora completo processo attraverso il quale siamo giunti all’attuale sistema politeistico di valori (libertà, uguaglianza, responsabilità e giustizia sociale), mostrandoci che pur se la storia del diritto a vivere ha lontanissimi precedenti istituzionali che possiamo far risalire sino ai tempi dell’antica Mesopotamia (codice di Hammurabi del 1750 a.C., nel quale l’omicidio era punto col massimo della pena), bisogna attendere l’attuale epoca moderna per l’affermazione positiva delle pretese fondamentali dell’uomo, in chiave sociale. Il discorso vale soprattutto per il diritto alla vita che riceve una più ampia e puntuale attenzione solo nei recenti documenti internazionali.

Purtroppo però l’attuale ordinamento risulta ancora troppo neutrale e relativista, incapace di assumere una decisione morale oggettiva e soprattutto di segnalare l’ambito dei soggetti da proteggere. Purtroppo un diritto debole, pur se ecumenico, si risolve in un meccanismo meramente tecnico e procedurale, sicuramente distante dai giudizi di valore e dunque dai principi sanciti nella moderna dottrina dei diritti umani.

Vi è da chiedersi – ha poi continuato la Bosio – se di fronte alle grandi trasformazioni della medicina e della biologia che coinvolgono sia la nascita che la morte umana, il valore della vita sia sempre un diritto fondamentale e inviolabile per tutti. Ma per rispondere a questa domanda sino in fondo, bisogna porsi con umiltà un’altra domanda ancora: quando i diritti umani diventano fondamentali? Poiché è opportuno ricordare infatti che né la Dichiarazione Universale all’art. 3 né tanto meno il patto internazionale del ’66, stabiliscono qual è il momento di inizio della tutela alla vita.

Rispetto all’interesse e al bene dell’essere umano e alla sua dignità, nemmeno gli interessi della società e della scienza possono porsi in una posizione di superiorità. Così recita la Convenzione di Oviedo sui diritti umani e la biomedicina del 4 aprile 1997.

Ora come intendiamo gestire l’innegabile dignità di una nuova vita in corsa verso il suo futuro: affidandoci ad un uso razionale e coerente dello strumento giuridico o alle nostre preferenze personali? In quest’ultimo caso, dovremmo ammettere che un figlio non voluto o programmato, sia un appendice del nostro desiderio, senza una sua precisa identità e con una dignità minore. Forse basterebbe la sufficienza del dubbio per sostenere che quella embrionale corrisponda ad una vera e propria esistenza personale?

L’errore metodologico di fondo – ha fatto capire la dottoressa Bosio – consiste nell’affrontare impropriamente la questione ontologica dell’embrione sotto la prospettiva della potenzialità, perdendo di vista la grande lezione di “Aristotele” il quale invece insegnava che “ciò che è in atto è anche in potenza […] così l’embrione è già uomo in atto”.
 
La Bosio ha quindi concluso il suo brillante intervento evocando il parere del Consiglio Nazionale di Bioetica del 2003 secondo cui gli embrioni “sono vite umane a pieno titolo” per i quali “esiste il dovere morale di sempre rispettarli e sempre proteggerli nel loro diritto alla vita”. In questa prospettiva, si realizzerebbe appieno la funzione antropologica del diritto che è ricerca della verità nella giustizia, a difesa dei più deboli.

SECONDO INCONTRO CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE


“L’EMBRIONE E’ UNO DI NOI!


GLI EMBRIONI NON SONO MERO MATERIALE BIOLOGICO, MERI INSIEME DI CELLULE, ma SEGNO DI UNA PRESENZA UMANA”.

Questo in sintesi è quanto ha relazionato, nel 2° incontro del Corso di Sensibilizzazione "L'INVIOLABILITA' DELLA VITA UMANA" promosso dal MpV di Marsala, don Nicola Patti, sacerdote della diocesi di Mazara del Vallo, con una spiccata sensibilità alle tematiche sulla difesa della vita nascente e frequentatore del Master in Bioetica a Messina.

Don Nicola ci ha aiutati ad analizzare l’embrione dal punto di vista scientifico, filosofico, teologico e logico e l’unica conclusione a cui siamo giunti è che l’embrione umano, a iniziare dalla fusione dei gameti, è un reale individuo umano in sviluppo che si costruisce autonomamente. Quindi ha la stessa dignità e gli stessi diritti di ogni altro essere umano.

In questo senso, ogni attività che prevede l’intervento su embrioni precoci (contragestativi e pillole del giorno dopo compresi) è da ritenersi eticamente scorretta.

Lo stesso dicasi per tutte le forme di utilizzo di embrioni che prevedono un’alta abortività e uno spreco di embrioni poi destinati a morire.

sabato 10 aprile 2010

PRIMO INCONTRO CORSO DI SENSIBILIZZAZIONE "L'INVIOLABILITA' DELLA VITA UMANA"




Molto sinteticamente desidero condividere che durante l'interessantissimo incontro sono state ribadite alcune fondamentali affermazioni. Prima di tutto che la dignità umana è insita nella persona stessa: nessunO la da e nessuno la può togliere. Si può togliere il diritto a viv...ere non la dignità. Altro punto fondamentale venuto fuori dall'incontro è che siamo stati creati per entrare in relazione con gli altri e senza l'altro siamo incompleti: la difesa dell'altro, perciò, è fondamentale. CONCLUSIONE: "LA VITA UMANA DELL'ALTRO DEVE ESSERE DIFESA IN MODO ASSOLUTO". Per quanto riguarda gli aspetti socio-culturali è venuto fuori che nonostante la difesa della dignità umana è ormai un valore assoluto in un pò tutte le nazioni occidentali riconosciuto anche dalle costituzioni, difatto questo non avviene: basta pensare all'aborto, all'eutanasia, alla fecondazione artiviciale in vitro....

martedì 16 marzo 2010

L'INVIOLABILITA' DELLA VITA UMANA (Corso di sensibilizzazione)

IL CORSO È APERTO A QUANTI DESIDERANO APPROFONDIRE LE TEMATICHE CHE RIGUARDANO LA DIGNITÀ, IL VALORE E LA DIFESA DELLA VITA UMANA


Il Movimento per la Vita Italiano è la Federazione degli oltre seicento Movimenti locali, Centri e Servizi di aiuto alla vita e Case di accoglienza attualmente esistenti in Italia.

Esso si propone di promuovere e di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale.

Come simpatizzanti del Movimento per la Vita abbiamo organizzato un corso di formazione gratuito il cui obiettivo è quello di favorire, anche nel nostro territorio, una cultura in difesa della vita

Tale iniziativa è anche finalizzata ad avviare a Marsala una sezione locale del Movimento per la Vita.

Augurandoci che in molti vogliate accogliere il nostro invito, attendiamo le iscrizioni al corso.



Per scaricare il volantino esplicativo vai alla pagina www.fuocovivo.org/corso_mpv_marsala.pdf

L’iscrizione può effettuarsi:
- Restituendo la scheda di iscrizione interamente compilata alla Segreteria della Parrocchia Madonna della Sapienza – Quartiere Sappusi – Marsala
- Inviando una e-mail di conferma con tutti i dati all’indirizzo mpv.marsala@gmail.com
- Telefonando al 328.9736094 o al 329.6170781

lunedì 8 marzo 2010

RU 486 ovvero l'aborto "fai da te"

Molti avranno letto o sentito dire che la RU 486 viene presentata come la migliore risposta utile a superare il dramma dell’aborto chirurgico. La verità è che l’aborto chimico non è affatto meno traumatico dell’aborto chirurgico e cercherò di seguito, attraverso un articolo di Olimpia Tarzia, di portare le ragioni a fondamento di questa affermazione.
Come agisce la RU 486
Innanzitutto cos’è la RU 486? Vanno subito chiariti gli aspetti terminologici: non è un farmaco, visto che, nella lingua italiana e nella terminologia medico-scientifica, “un farmaco può essere utilizzato o somministrato allo scopo di ripristinare, correggere, modificare funzioni fisiologiche”, insomma, anche nel sentire comune, un farmaco, normalmente, si assume per curare patologie: oggettivamente non è il caso della RU 486. Inoltre la gravidanza non è una malattia e il figlio non è un virus. Dobbiamo dunque chiamarla col suo nome: una sostanza chimica che ha come scopo, dichiarato e diretto, la soppressione di un essere umano. La sua somministrazione, di norma a due mesi circa di gravidanza (entro il 49esimo giorno), provoca infatti un aborto.

mercoledì 3 marzo 2010

"Bella", un film che è un inno alla vita finalmente anche a Marsala


DOMENICA 7 MARZO ORE 21,00
CINEMA DON BOSCO, VIA ROMA - MARSALA

Grazie ad un‘azione congiunta tra Movimento per la vita e Acec il film Bella, vincitore del Fiuggi Family festival 2008, dal 26 gennaio 2010 arriva finalmente nelle sale cinematografiche. Certo non nella programmazione dei blasonati circuiti cinematografici (la censura colpisce ancora), ma le mille sale parrocchiali sparse in tutta Italia possono ugualmente garantire una grande diffusione al film, specie se supportate da una vasta opera di sensibilizzazione.
Il film, regista e interpreti
“Bella”, la pellicola presentata quest'anno a livello mondiale, inaspettatamente vinse il primo premio del prestigioso “People’s Choice Award” del Toronto Film Festival e successivamente diversi altri premi.

Si tratta di una storia romantica girata nell’arco di 23 giorni per le strade di New York, diretta dal regista messicano Alejandro Monteverde, prodotta da “Metanoiafilms”, che vede la presenza dell'attore e produttore messicano Eduardo Verástegui.
Eduardo ha fondato la casa cinematografica insieme agli amici Leo Severino e Alejandro Monteverde, con il fine di “produrre pellicole che non intrattengano solamente il pubblico, ma pellicole che ne tocchino il cuore, ne elevino l'intelletto verso ciò che è buono, bello e vero, verso l'eccellenza”. La scelta del nome della casa editrice non è casuale, riflette in percorso spirituale di Eduardo, metanoia significa in greco, “conversione”.
Come racconta lui stesso del film: “Una storia d'amore che va al di là delle romanticherie e riguarda un uomo che aveva tutto nella vita o che almeno credeva di avere tutto: denaro, fama, successo e molto ancora”. Bella ha cambiato la vita a molta gente, a cominciare dalla sua, racconta: “E' una pellicola che mi ha cambiato la vita. Non ho mai lavorato a un progetto tanto significativo come quello di 'Bella'”. “E' un film che celebra la vita, che celebra i nostri valori, la nostra cultura, la nostra musica, la nostra cucina e molto altro ancora”.
L'attore rivela poi di avere una speranza: “La gente nel vedere le pellicole da noi prodotte alla Metanoiafilms – in questo caso 'Bella' – ne esce ispirata, colma d'amore, di fede e speranza”.[…]“Dopo 10 anni di carriera mi sono reso conto che mi mancava qualcosa, ma non sapevo cosa fosse. Mi sentivo in un labirinto senza uscita; volevo usare l'uscita di sicurezza ma non sapevo dove si trovasse, mi sentivo vuoto”.
In un’intervista rilasciata in spagnolo nel luglio dello scorso anno all’Eternal Word Television Network, Verástegui ha sottolineato che per lui è chiaro “lo scopo della mia vita, della nostra vita. Non sono stato chiamato o non sono nato per essere un attore, non sono stato creato per essere famoso, ricco, ingegnere, medico, di successo. Sono stato chiamato ad essere santo”.
Viste le premesse, indubbiamente è una casa cinematografica da seguire con molta attenzione. Personalmente auguro loro tutto il bene possibile per la strada intrapresa.

La trama
Il film racconta la storia di José, un promettente giocatore di calcio messicano, che per circostanze tragiche smette di giocare a calcio e si ritira a fare il cuoco nel ristorante del fratello adottivo. Qui conosce Nina che lavora nello stesso ristorante, ma viene licenziata perché non andava al lavoro a causa della gravidanza.
Nina, essendo sola, senza alcun sostegno familiare e senza lavoro, è decisa ad interrompere la gravidanza. Ecco che José non condividendo la sua scelta, le resta accanto facendole sentire la sua presenza e il suo sostegno in tutto ciò che gli è possibile. Le loro giovani vite s’intrecciano in una serie di dialoghi intensi e stupendi flashback.
Difficile non restare emotivamente coinvolti nel racconto, anche se non vengono mai pronunciate parole come: Dio, aborto, difesa della vita ecc., ma inquadrature, sguardi e silenzi dicono molto di più.

Nascita del Mpv anche a Marsala


Il Movimento per la vita è la Federazione degli oltre seicento movimenti locali, Centri e servizi di aiuto alla vita e Case di accoglienza attualmente esistenti in Italia.
Esso si propone di promuovere e di difendere il diritto alla vita e la dignità di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale.

Come simpatizzanti del Movimento per la vita italiano, ed in collaborazione con il Movimento per la Vita di Mazara del Vallo, un gruppo di persone animate da buona volontà desidererebbero avviare anche a Marsala una sezione locale del Movimento per la Vita italiano.
Per tale motivo si è pensato di organizzare una serie di eventi il cui obiettivo è quello di favorire, anche nel nostro territorio, una cultura dell’accoglienza nei confronti dei più deboli ed indifesi e, prima di tutti, il bambino concepito e non ancora nato.
Fra le varie iniziative in programma
 nel breve tempo (marzo-maggio 2010) ci sono:
- Proiezione film BELLA, presso Cinema don Bosco – domenica 7 marzo (aperto a tutti)
- Proiezione film BELLA, presso Cinema don Bosco – lunedì 8 marzo (per alcuni istituti superiori) - Corso di formazione che si svilupperà in 6 incontri serali con cadenza settimanale della durata di circa 90 minuti, le cui tematiche saranno comunicate al più presto.