Il direttivo

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martedì 1 febbraio 2011

TRA LA DIFESA DELLA VITA E LA LIBERTÀ DELLA MORTE - Aspetti giuridici dell’eutanasia

“Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo”.
Le parole sopra riportate non sono state pronunciate né da un Papa, ne da un Cardinale, né da un cattolico ‘bigotto’; nemmeno da un ‘moderno’ laico sostenitore della vita umana.
Esse risalgono a circa 2500 anni fa e sono le parole scritte da Ippocrate (medico e geografo greco antico, considerato il "padre" della medicina) per il giuramento che ancora oggi  viene prestato da mediciodontoiatri e veterinari prima di iniziare la professione.
Si evince da ciò come la questione di deontologia “medica” della somministrazione della morte è stata affrontata sin dagli albori dalla scienza medica.
Dopo aver analizzato nei precedenti appuntamenti del Seminario informativo “PRENDERSI CURA DELLA VITA”, organizzato dal Movimento per la Vita di Marsala, il valore della vita umana dal punto di vista della Bioetica e attraverso il contesto culturale odierno, si è dato incarico all’avvocato Domenico Giacalone di relazionare sugli “Aspetti giuridici dell’eutanasia”.
Un argomento assai difficile, per il delicato tema da trattare e per l’attuale momento politico e culturale in cui l’uomo odierno tenta di districarsi tra la difesa della vita e la libertà della morte.
L’intervento dell’avvocato Giacalone, tenutosi giovedì 13 gennaio al Centro Sociale di Sappusi a Marsala, è stato tuttavia molto chiaro e chiarificante.
“In Italia, l’eutanasia è vietata dalla legge penale e tutto questo è perfettamente conforme al dettato costituzionale – ha esordito il relatore”. “Di conseguenza, per il vigente codice penale italiano, l’eutanasia attiva (quando la morte è provocata in maniera diretta) e l’eutanasia passiva (quando la morte è provocata indirettamente a seguito della sospensione delle necessarie cure; ben distinte dall’accanimento terapeutico) sono assimilabili all’omicidio volontario che è punito penalmente; tutto ciò, ai sensi e per gli effetti dell’art. 575 del codice penale”.
Dopo aver esaminato - dandone lettura - l’art. 575, l’avvocato Giacalone ha spiegato anche gli articoli 579 (omicidio del consenziente) e 580 (istigazione o aiuto al suicidio) del codice penale.
Il relatore ha dunque illustrato ai presenti le diverse legislazioni vigenti sull’eutanasia nei vari Paesi del mondo e le le attività parlamentari che sin dal 1984 si sono susseguite nel nostro Paese in merito all’eutanasia.
Per finire, l’avvocato Giacalone ha brevemente accennato ad alcuni controversi casi (Elena Moroni, Eluana Englaro, Giovnni Nuvoli, Piergiorgio Welby) che senza dubbio hanno fatto più scalpore in Italia, oltre che per le implicanze etiche anche per quelle politiche, a causa delle motivazioni espresse dai giudici nelle loro sentenze.

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