Il direttivo

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venerdì 10 febbraio 2012

IL DRAMMA DELL'EUTANASIA - Incontro organizzato in occasione della giornata nazionale degli stati vegetativi

Il problema dell’eutanasia non investe soltanto l’aspetto etico, morale e filosofico del singolo ammalato, proprietario del proprio corpo  o degli operatori sanitari, ma investe anche un aspetto giuridico.
Il dott. Giuseppe Parisi – chiamato dal Movimento per la vita di Marsala, in concomitanza con la seconda giornata nazionale degli stati vegetativi, a relazionare sul tema “Il dramma dell’eutanasia” – si è soffermato a parlare degli aspetti puramente medici, essendo egli presidente dell’Associazione medici cattolici italiani della sezione di Mazara del Vallo.
“Se un tempo i valori a cui ispirarsi erano quelli della solidarietà umana, empatia, dell’abnegazione professionale, oggi – ha riferito il dott. Parisi –, prevalendo il mito della salute, del corpo perfetto, dell’onnipotenza della medicina, per cui l’idea della malattia  e della morte sono da bandire, ecco   il medico   si trova,  suo malgrado, al  centro di contenziosi  scientifici   e sociali. Tuttavia, il medico deve improntare la propria attività professionale al rispetto dei diritti fondamentali della persona. Il medico quindi sia non un asettico operatore sanitario, ma piuttosto un compagno di viaggio.
Noi  pensiamo fermamente, - ha proseguito il relatore – e non potrebbe essere diversamente, che c’è bisogno di valori forti, di valori umani, a cui ancorare il sapere scientifico e la professione medica. Il criterio morale inconfutabile è il rispetto dell’uomo-persona, prima ancora dell’uomo-paziente, che spesso definiamo con brutto termine cliente o fruitore dei servizi sanitari.
Il principio di  indisponibilità si basa sul presupposto che
L’uomo non è qualcosa  ma Qualcuno, è  ontologicamente  un  ESSERE  UMANO; non è un oggetto ma  un soggetto, una persona che ha valore in sé.
Su questo presupposto si basa il principio di indisponibilità.
Occorre quindi l’umanizzazione della cura per una migliore assistenza in medicina, soprattutto in campo oncologico.
Il dott. Parisi ha quindi parlato dell’importanza della medicina delle cure palliative che è e rimane un servizio alla salute.
Non dunque una medicina per morente e per aiutare a morire, ma una medicina per l’uomo, che rimane un vivente fino alla morte.
Nella cura del dolore è importante avere un approccio multi-disciplinare che consideri i bisogni complessivi e complessi  del paziente.
Ingentilire il tocco nei gesti quotidiani è alla base di tutto ciò. Quante volte, invece, i gesti sono frettolosi, sbrigativi, fuggevoli, se non addirittura umilianti, freddi, minacciosi, rischiano di offendere se non di procurare altra sofferenza.

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